Le parole del boemo alla vigilia del match con la Sampdoria che in caso di successo riporterebbe gli abruzzessi in Serie A dopo venti anni…
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Zdenek ZEMAN ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara contro la Sampdoria che, in caso di vittoria, regalerebbe la Serie A al Pescara dopo vent’anni.
Ecco le sue parole:
«Questa volta non si parte dallo 0-2 e quindi speriamo di fare meglio che con il Livorno. Noi abbiamo una partita con una squadra che a gennaio si è aggiustata e che nelle ultime settimane ha fatto più risultati di tutti. Con la Sampdoria non sarà facile, ma giocheremo come sempre per vincere e al 91′ vedremo cosa sarà accaduto».
Sulla Sampdoria
«Con gli aggiustamenti del mercato invernale ha cambiato passo. Nelle ultime settimane i blucerchiati hanno fatto molto bene. Oggi la Sampdoria è una squadra diversa da quella dell’andata. Iachini sta facendo un lavoro importante, così come era accaduto a Brescia e con il Chievo».
Sul fatto che la gara di Marassi si giocherà in posticipo,
«Non credo sarà un vantaggio per noi. La gara la dovremo giocare e cercare di vincere, così come vorrà fare la Sampdoria. Noi abbiamo 180 minuti a disposizione, e cercheremo di portare a casa sei punti».
Sulle polemiche di Mandorlini sullo slittamento di orario
«Si, ma la settimana scorsa, quando il Verona giocò di lunedì a Bergamo con l’Albinoleffe, non si lamentò».
Sull’arbitro che è lo stesso della gara con il Torino
«Mi auguro che non vengano commessi gli errori che ci furono a Torino».
Sulla telefonata con il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis su Lorenzo Insigne, di proprietà della società partenopea.
«È stato il presidente a telefonarmi. Se vuole raccontare cosa ci siamo detti, deve essere lui a farlo. Abbiamo parlato anche di Vargas e ha detto che hanno preso un giocatore che doveva rappresentare un importante rinforzo e che invece non è stato utilizzato molto».
Sulle difficoltà societarie del Foggia
«Mi dispiace molto, ma c’era da aspettarselo per come si erano messe le cose. Io ero andato via da Foggia perchè non c’erano prospettive e l’ultimo campionato ha confermato che avevo fatto probabilmente una scelta giusta».