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CALCIO. Verratti il vice-Pirlo. “Lo studio in tv”

Marco Verratti, classe ’92, è la rivelazione della serie B ed è pronto per il grande salto in A nel ruolo di playmaker, sulle orme di Andrea Pirlo. La Nazionale di Prandelli già lo ha convocato, le big lo seguono. La Gazzetta dello sport lo ha incontrato.

(Getty Images)

LA GAZZETTA DELLO SPORT. “Gufetto”, così lo chiamano la fidanzata Laura e i suoi compagni. Marco VERRATTI, classe 1992, è la rivelazione della Serie B. Gioca nel Pescara di Zeman, lanciatissimo verso la A anche grazie alle giocate di questo talento che ha conquistato pure Prandelli e sta attirando le attenzioni dei principali club italiani e stranieri. Verratti arriva dal cuore della Majella, è di Manoppello, dove oggi sul balcone del Municipio c’è uno striscione che recita «Per anni sei stato l’orgoglio di un paese, poi di una città e di una regione, ora Marco sei l’orgoglio di un’intera nazione».

Il Pescara lo prelevò nel 2005 dal Manoppello per fare i Giovanissimi nazionali. pagandolo 5.000 euro, qualche pallone e 5 biglietti per vedere Pescara-Juventus in serie B? «Sì, ma i biglietti dovevano essere 10…», precisa Marco, divertito. Marco, juventino da sempre, proveniente da una famiglia di juventini, è adesso valutato intorno agli 8 milioni di euro, ma dopo la chiamata in Nazionale il prezzo è salito. «Queste sono cose che leggo sui giornali-, dice lui,- non so quanto qualcuno potrebbe pagare per me». Alto solo 1,69 all’inizio faceva fatica a mettersi in mostra, ma dopo una gara con gli Allievi a Milano vinta praticamente da solo, il Milan si accorse di lui. «Sarei dovuto rimanere un giorno in più per fare le visite, ma mi sono messo a piangere e sono rientrato perché volevo tornare a casa e arrivare in prima squadra con il Pescara». L’evoluzione tattica di Verratti ricorda molto da vicino quella di sua maestà Andrea PIRLO: da trequartista a playmaker, il tutto grazie a mister Zeman. «A me era sempre piaciuta l’idea di cambiare posizione e, quando lui me l’ha proposto, ho pensato subito che questo è il ruolo che mi si addice di più. Zeman mi diceva di fare meno colpi di tacco, che sarebbe andato tutto bene, io mi sono fidato di lui e adesso posso dire che aveva ragione. Pirlo? E’ il centrocampista più forte che c’è in Italia, forse al mondo. Lo guardo sempre in tv, cerco di imparare». L’anno prossimo potrebbe giocarci accanto, se è vero che la Juventus ha individuato in lui il suo erede. «Sarebbe fantastico, ma ne parliamo a fine campionato. Per adesso penso solo ad andare in A con la squadra della mia città. Ce la meritiamo, abbiamo sorpreso tutti, nessuno ci considerava». Domenica a Marassi ci sarà anche Mancini, che verrà con Attilio Lombardo per rivedere la loro Sampdoria ma anche per scoprire Verratti e Insigne.
«Mi fa piacere. Io so solo che andremo a Genova per vincere, come facciamo sempre, perché con Zeman non si fanno calcoli».
Intanto lei ha già conquistato Prandelli e la Nazionale. «All’inizio credevo che la convocazione fosse uno scherzo, ancora adesso non mi sembra vero. Me ne renderò conto dopo la partita di domenica, quando spero di poter andare a Coverciano. E lì cercherò di mettere in difficoltà Prandelli nelle sue scelte…».

Redazione Sportiva