Pesistica, pallamano, rugby e ciclismo gli sport con le percentuali di positività più alte…
Ha circa trent’anni, è maschio e vive nel nord Italia. Questo l’identikit dell’atleta dopato tracciato dalla Commissione per la vigilanza e controllo del doping (Cvd) del ministero della Salute per il 2011, che oggi all’Istituto superiore di sanità (Iss) di Roma ha illustrato i dati della propria attività svolta nell’anno scorso. Come riporta l’Adnkronos, su 386 eventi sportivi e 1676 atleti controllati, il Cvd ha ravvisato il 3% di irregolarità, ovvero 52 atleti consumatori di sostanze proibite. Il 71% dei trasgressori è di sesso maschile, con un’età media di 29 anni. Il ciclismo è stato lo sport più controllato (poco meno del 40% degli eventi seguiti appartengono a questo sport), seguito da calcio, basket e nuoto. La pesistica (9,7%), la pallamano (6,3%), il rugby (5%) e il ciclismo (4,4%) sono gli sport con le percentuali di positività più elevate. Nonostante quasi il 60% degli atleti controllati abbia meno di 29 anni, la prevalenza maggiore di positività ai test antidoping è rilevata in atleti ‘over 44’. Il 63% dei trasgressori è risultato positivo a una sostanza, il 31% a due, e due atleti a sei sostanze contemporaneamente. Sorprende il fenomeno della medicalizzazione dell’atleta: il 42% ha usato nel 2011 farmaci antinfiammatori, il 7,2% antiasmatici, il 7,1% per le malattie da raffreddamento.