DEL PIERO: “Io sono nato per giocare a calcio e continuerò a farlo finchè starò bene”

Le parole del capitano bianconero che lascerà la Juventus dopo averne fatto la storia…

(getty images)
 
 
Alessandro DEL PIERO ha parlato ai microfoni di Sky Sport dopo la sua ultima gara allo Juventus Stadium coronata con un gol.
 
Ecco le sue parole:

Hai trattenuto le lacrime.

Per due volte sono rientrate all’ultimo, però di sicuro è stato commovente oggi. Il legame che c’è con questa gente va al di là di qualsiasi cosa, io lo porterò sempre con me, con orgoglio e non smetterò mai di ringraziarli perché comunque ricevere applausi e complimenti, non è semplice, quindi ne sono felice.

Finire con uno scudetto, un gol, con quei venti minuti dedicati a te: non potevi sognare finale migliore.

Oggi è un giorno incredibilmente bello per certi aspetti. È chiaro che c’è un filo di tristezza in me e in tante persone, però ho festeggiato davanti ai miei tifosi, insieme ai miei compagni, in campo,con la cosa che mi piace fare di più, cioè vincere. Non posso aggiungere altro, se non essere fiero e orgoglioso di averlo fatto davanti alla mia famiglia, a mia mamma, oggi è la festa della mamma, all’altra mamma dei miei bambini, a mio fratello, a tutti quelli che con me hanno attraversato questi 37 anni.

Oggi ha segnato anche Inzaghi e alla fine Galliani ha detto che Pippo penserà domani al futuro. Anche tu?

A me Galliani non ha chiesto niente (ride, ndr) per cui non credo.

Mi piace immaginare che ci possa essere ancora un capitolo da scrivere.

Posso dire che quello che è successo oggiè qualcosa di incredibilmente bello per me, mi sforzo di pensare questo perché è altrettanto chiaro che c’è un forte velo di tristezza in me, ma rientrerà per preparare la finale di domenica. Quello che ho visto negli occhi della gente rimane, al di là di vittorie, sconfitte, rapporti più o meno tesi o particolari, quindi ci tengo, e non lo faccio con ipocrisia, a ringraziare ancora la gente, ho visto dal vivo quello che le persone quotidianamente hanno fatto per me.

È troppo bello perché non si trovi il modo per proseguire, magari da dirigente.

Io ho tutta una vita per fare il dirigente, sempre che lo farò, perché non è detto.

Io sono nato per giocare a calcio, sto bene, continuerò a farlo finchè starò bene.

Il rapporto con Conte com’è stato?

Ottimo perché ci conosciamo molto bene, difficile, ma non voglio stare qui a puntare il dito su alcune cose, voglio godermi questo momento. Il futuro è adesso, domanivedremo.

Giocatori, come Totti, Maldini, tu, diventano patrimonio del calcio, andate al di là della maglia.

Per il mondo calcistico, credo di sì, perché giocatori come Maldini o Totti hanno dato tanto, forse perché hanno giocato sempre con la stessa maglia, difendendo i colori fino all’ultimo respiro. Questo suscita nella gente grande riconoscenza. I tifosi sono sensibili. Ognuno di loro, preso singolarmente, può riconoscere che questi grandi campioni hanno segnato epoche incredibili.

L’Arsenal è andato in Champions, Wenger ti stima…

Sono 19 anni che non mi occupo di trasferimenti, sono un po’ fuori dal giro.

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