Le parole del tecnico nerazzurro alla vigilia della sfida contro i biancocelesti…
- (getty images)
Ieri c’erano oltre cinquemila tifosi, che carica ha dato alla squadra?
Credo che sia un momento importante perché ha dato seguito allo spettacolo del derby e la spinta dei nostri tifosi ha continuato a farsi sentire anche in questa settimana. Credo sia un momento che è il preludio di una rinascita, al di là della partita di domani. E’ il momento di Lazio-Inter, ma è la voglia del popolo nerazzurro di tornare protagonista.
Mancano un po’ di giocatori, come mai?
Andrà all’Olimpico un’Inter da battaglia con meno qualità, ma con voglia di vincere. Sneijder ha un problema muscolare alla coscia destra e non sarebbe stato in grado di giocare. Voglio giocatori al 101% e lui è out. Mauro Zarate fuori per scelta tecnica. Giocheremo in maniera diversa e Forlan ha un problema alla caviglia.
La conferma per l’anno prossimo?
Dopo il derby, lui ha deciso di dare forza a una sua idea, ma secondo me l’Inter ha sempre avuto una sua idea e io l’avevo già detto. Ma lo ripeto, il mio futuro è Lazio-Inter, siamo concentratissimi e qualsiasi commento lo faremo domenica sera.
Lavezzi?
Sono a rischio di denuncia, il 21 ce l’ha Orlandoni e Paolo è arrabbiatissimo.
Che Inter vedremo?
Sicuramente nel derby nei primi 35-40 minuti si è vista una squadra completa, sempre propositiva sul piano del palleggio, che ha mantenuto il pallino del gioco e non ha rischiato niente. E acquista valore se giochi un derby e un derby così con grandi risultati collegati. Adesso fa parte del passato e l’Inter deve proseguire il suo cammino, pensiamo alla Lazio e faremo le valutazioni per il futuro.
Rimpiazziare i senatori all’Inter?
Parliamo di calcio giocato. I giocatori del Milan hanno fatto scelte di vita. I miei giocatori sono in grandi condizioni e le prestazioni individuali non le devo commentare io, sono giocatori importanti per il futuro.
Pazzini e Milito senza Sneijder, Zarate e Forlan cosa cambia?
No. Nel senso che non li vedremo insieme dal primo minuto. Sono mie valutazioni. Se mi chiedete qual è la chiave del derby vi rispondo l’interpretazione di Pazzini della gara, ma è ovviamente stata la vittoria del gruppo. Mi ha dato una soddisfazione e lui è un grande calciatore e professionista.
Divertire i tifosi è un obiettivo?
Domanda difficile. Non lo so, io non cerco di far giocare l’Inter iun un certo modo per far innamorare un tifoso. Lo faccio perché mi sento più sicuro nel trasmetterlo ai giocatori. Non so se è il modo giusto, ma mi adatto alle caratteristiche dei miei ragazzi. Quello che stanno facendo i tifosi lo stanno giudicando e il bel gioco è una cosa in più. E’ fondamentale l’attaccamento alla maglia e quanto questi giocatori danno per quella maglia. Vedere che c’è un gruppo unito può far piacere ai sostenitori, questa squadra è unita dal presidente al magazziniere, vogliamo tornare grandi.
Cambiasso, il suo ruolo naturale è davanti la difesa?
Una delle migliori caratteristiche di Cambiasso è stare in area. Per giudicare le sue attitudini devo guardare il contesto della squadra, fa bene da interno e da centrocampista basso.
Cosa ci vuole per recuperare l’Inter?
Ho difeso la squadra quando serviva per scrollare questo giudizio negativo nel breve periodo. Lotteremo fino all’ultimo secondo per la Champions, è difficile, ma noi ci proveremo. Juve e Milan hanno dato tanti punti di distacco, ma vogliamo tornare ad essere leader in Italia e lavoriamo per questo.
Un voto in caso di Champions?
La religione è una cosa seria. Giocheremo con una squadra che in casa ha un rendimento positivo e l’Olimpico è un campo difficile da violare, cercheremo di andare a fare la nostra partita.
Faraoni, penalizzato da cosa?
Lui si è sempre allenato con grande impegno. Lo conoscevo bene, questa tipologia di modulo con i giocatori avanzati lui rientrava nella mia idea solo come terzino e in quei ruoli è stato chiuso da Maicon, Nagatomo e Zanetti. Ranieri giocava con un modulo diverso e giocava da centrocampista. Per me in una formazione iniziale gli esterni devono avere capacità più da offensivi. Nagatomo più offensivo? Yuto ha maggiore storico in quella posizione. Anche nella Nazionale Giapponese gioca come esterno, ha la capacità di cambiare direzione. La caratteristica principale di Marco è invece più veloce sul rettilineo.
Le sensazioni per la partita contro la Lazio?
E’ lo stadio della mia città. Sarà emozionante andarci a giocare, ma sarà difficile entrarci da allenatore dell’Inter come tutte le partite. Quello che mi è successo negli ultimi due mesi è stato incredibile, ma forse per incoscienza sono riuscito a rimanere lucido, è successo anche con il Milan, nella spettacolare cornice del derby.
Firmeresti per una vittoria a Roma?
Magari, firmerei per la vittoria dell’Inter all’Olimpico, poi guardiamo il tabellone e vediamo che cosa è accaduto. Ognuno è artfice del proprio destino, noi non possiamo fare altro che vincere e pensare al nostro. Rimango credibile, dico che è difficilissimo, ma dobbiamo provarci. Il traguardo importante che abbiamo raggiunto è comunque quello di avere l’Inter in Europa con una giornata in anticipo sulla fine del campionato”.
Il giocatore che vorrebbe sul mercato più di tutti?
I due principali obiettivi sono Coutinho e Jonathan. Uno dell’Espanyol e uno del Parma. Li vorrei già dalla tourneè in Indonesia ed è una cosa importante.
Come sta Alvarez?
‘Na bomba (ride, ndr). Bisognerà sparargli.
La formazione la sbaglieremo sicuro…
Stavolta la sbagliate tutti, non l’ho detta manco ai giocatori…
Longo pronto per giocatore titolare?
Longo è un giocatore dell’Inter, ha vent’anni se non fosse pronto a giocare è meglio che si ritira.
Zarate e Forlan, la loro avventura all’Inter è finita?
Se restano dovete chiederlo al ds. Vale per i giocatori e anche per me.
Che cosa fare del futuro?
Abbiamo le idee chiarissime, ho la fortuna di avere un dialogo quotidiano con il presidente e le idee sono chiare. L’Inter ha un progetto per tornare grande e sa già su chi puntare per tornare grande.
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