IL CORRIERE DELLA SERA (A. Ardizzi) Giustizia ordinaria esportiva vanno vanti a braccetto e per chi fornirà dichiarazioni spontanee che aiuteranno le indagini ci sarà un occhio di riguardo…
Ci sono le rogatorie internazionali, le intercettazioni, le analisi di celle telefoniche e flussi delle puntate, ma sono i pentiti lo scheletro dell’inchiesta. Le ammissioni di Micolucci, Carobbio e Gervasoni hanno provocato una crepa nel muro dell’omertà; il procuratore Figc, Palazzi, ieri a Bari, lavora perché questa crepa si allarghi dopo la prima picconata di deferimenti: «Terremo conto di chi ha collaborato con l’autorità giudiziaria; chi contribuisce all’ accertamento della verità deve avere un riconoscimento». Che si vuoti il sacco a Cremona, a Bari, a Napoli o in Figc è questione di lana caprina. Le magistrature, ordinaria e sportiva, procedono a stretto contatto: quanto è uscito dalla Procura di Cremona ha portato agli 83 deferimenti di questa settimana e ha apparecchiato parte di quelli che investiranno la A già ai primi di giugno dopo l’esame delle carte delle altre inchieste. Palazzi, che ha già in mano qualcosa dell’indagine di Napoli, ieri era a Bari per raccogliere virtualmente tutto il materiale che Laudati gli farà arrivare in ufficio la prossima settimana. […]È il filone che parte da Bari e Lecce: entrambe rischiano forte, per l’inchiesta di Laudati e per la rogatoria degli ungheresi che è a Cremona, e potrebbero tirarsi dietro Lazio, Genoa, Udinese, Bologna e altre di A. Ma è presto per parlare di penalità: «Bisogna prima stabilire la congruità della sanzione», ha precisato Palazzi. La punizione è afflittiva, occorre aspettare che le bocce siano ferme.