THIAGO MOTTA attacca “Se non era per Gasperini, l’Inter mi avrebbe venduto prima”

L’italo-brasiliano aggiunge: “Comandano gli argentini? “Con Cambiasso non sono amico”…

(getty images)

THIAGO MOTTA è tornato a parlare in esclusiva per Sky Sport24 da Massimiliano Nebuloni tornando sul suo passaggio al Psg e l’addio all’Inter.

Ecco le sue parole:

Come ti trovi a Parigi?

Benissimo. Sono arrivato in un posto che conoscevo poco, però sono soddisfatto di questi primi quattro mesi trascorsi qua, mi trovo molto bene sia per la città che per il club.

E’ la tua miglior stagione a livello fisico?

È da tanto tempo che non ho infortuni, anche se quando ero in Italia ne ho avuto solo uno grave, però ho sempre avuto quei piccoli infortuni che ti fanno fermare e poi riprendere non è mai facile. A volte anche la testa conta tantissimo, qui mi trovo molto bene, mi sento uno importante per la squadra e credo sia una delle ragioni per cui non m’infortunio più.

Molti tifosi dell’Inter non hanno capito perché tu abbia voluto andartene al Psg a gennaio. Qual è il vero motivo?

Credo che nel club e nella società fosse già previsto che io andassi via un po’ prima. Non è successo per l’arrivo di mister Gasperini. Con l’arrivo di Gasperini, sono rimasto ancora sei mesi perché ha chiesto lui di tenermi e questo mi ha fatto male, perché non lo meritavo, ma fa parte della vita e uno lo deve accettare. Se non era per Gasperini, l’Inter mi avrebbe venduto prima, non so per quali ragioni, forse per motivi ambientali. Ho avuto l’opportunità di venire al Psg, una cosa che non solo a livello professionale ma anche a livello personale era importante per me. Credo che fosse il momento giusto, non solo per me ma anche per l’Inter, che ha fatto una grande trattativa. Le cose vanno così, a volte non bisogna pensarci tanto, bisogna farle e poi vedere cosa succede nel futuro.

Con la tua cessione, l’Inter ha perso molto a livello tecnico

E’ difficile da dire in questo momento. Credo che l’Inter stia cercando di fare una ricostruzione della squadra. Io ho fatto una scelta e sono contento di averla fatta.

E’ vero che hai implorato Moratti di lasciarti andare via?

Sì, ho parlato tante volte con lui, con Marco (Branca, ndr) e il mister (Ranieri, ndr). Anche perché la verità è che se io non fossi andato via in quel momento, comunque sarei andato via a giugno. E a me questa cosa non andava bene, perché non mi sarei sentito bene a stare in un posto sapendo che in futuro sarei dovuto andare via. Allora ho preferito andare via prima.

C’era qualche problema all’interno dello spogliatoio?

Non ho mai avuto problemi con nessuno, anche se è normale che all’interno di uno spogliatoio un giocatore si possa trovare meglio con l’uno o con l’altro giocatore. Magari  con qualcuno dopo la partita puoi uscire a cena, anche con le famiglie. Con altri compagni invece no. Ma questo è un lavoro e succede in tutti i lavori. Uno può avere una relazione più bella con uno piuttosto che con un altro, ma problemi con qualcuno non ne avevo perché se qualcuno avesse avuto dei problemi con me, avrebbe potuto dirmelo in faccia e l’avremmo risolto. Magari io non lo so, però non credo.

Si dice che nello spogliatoio interista comandino gli argentini

Per me Walter Samuel  è una persona bravissima, che mi ha impressionato tanto a livello calcistico, e con lui mi sono trovato benissimo. Con Diego (Milito, ndr) avevo già una relazione dai tempi del Genoa, è un bravissimo ragazzo. Con Zanetti ho sempre avuto una relazione normale. Con Cambiasso non sono amico, però ho sempre dato rispetto sul lavoro e anche nei miei confronti c’è sempre stato rispetto da parte di tutti.

Come vedi il nuovo ciclo interista targato Stramaccioni?

E’ bello, da quando il Barcellona ha iniziato con questo (modello Guardiola, ndr), tutti vogliono cercare di imitarlo. E’ un modo di cambiare qualcosa che magari un allenatore di una certa esperienza non può fare. Lui ha dimostrato con la Primavera di aver fatto un grandissimo lavoro e speriamo che possa farlo anche in prima squadra, però non è semplice, perché dipende anche dalla società, dai giocatori, dal supporto che ti danno. Vediamo, è difficile prevedere cosa possa fare nel prossimo futuro.

L’Inter è da rifondare?

Senza Eto’o l’Inter ha perso tantissimo. Era un giocatore troppo importante perché in una partita in cui magari la squadra non stava bene, s’inventava un gol e cambiava la gara, come ha fatto anche Diego Milito tante volte. Anche quando abbiamo vinto tutto, Eto’o era un giocatore troppo importante per la squadra, quando si è messo sulla sinistra era l’unico a poterlo fare, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista fisico. Quando si vende un giocatore così, non è facile, perché è uno che fa 30 gol a stagione, ha un fisico importante per poter fare anche la fase difensiva e quindi l’inter ha perso tantissimo.

Moratti potrebbe riprendersi Leonardo però

Spero di no perché Leonardo ha cominciato un lavoro nel Psg, credo che abbiamo un futuro bello, il Presidente sta cercando di fare una buona squadra e spero che Leonardo resti con noi perché è una persona importante, che sa fare molto bene il suo lavoro.

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