Il numero uno della Sampodoria è molto turbato dal coinvolgimento della sua società nella vicenda scommessopoli e preannuncia che parlerà alla fine di tutto
Edoardo GARRONE, vicepresidente vicario della Sampdoria, ha parlato ai tifosi in una lettera aperta per commentare la vicenda calcioscommesse che ha portato al deferimento della società di Corte Lambruschin
«Non abbiamo mai usato scorciatoie nel nostro agire, non abbiamo usato scorciatoie per salvarci, non le useremo mai in futuro. Siamo stati e saremo inflessibili con coloro che dovessero disattendere la nostra etica del lavoro. Ho deciso di scrivere questa mia lettera con l’unico scopo di rappresentare una mia sincera riflessione sul mio impegno per la Sampdoria in questi quasi dodici mesi – ha spiegato Garrone -. L’ho fatto con impegno, dedizione, passione, gioia e sofferenza, con tanto lavoro che ha tolto spazio alla mia vita privata e familiare. L’ho fatto forte anche della convinzione che il lavoro serio, onesto e rispettoso delle regole alla fine venga premiato con i risultati e dia le meritate soddisfazioni. Per tutti questi motivi, pur confidando nel lavoro delle istituzioni del calcio, mi riesce difficile ingoiare il rospo del coinvolgimento della Sampdoria nel cosiddetto scandalo “scommessopoli”».
Garrone è consapevole che ci possono essere situazioni in grado di sfuggire al controllo societario: «Mi riservo di parlare a campionato finito e a processi terminati. Solo allora potrò fare un vero bilancio e trarne le conseguenze. L’impegno verso la società e la squadra rimane altissimo e i nostri tifosi possono e devono continuare ad essere confidenti. I risultati e le soddisfazioni arriveranno. Ma non posso nè rassicurarli nè dar loro garanzie su fatti e decisioni di altri che sfuggono alla nostra possibilità di governo».