IL CORRIERE DELLA SERA. (R. De Ponti)Il portiere bianconero commenta lo Scudetto tra passato, presente e futuro…
Gianluigi Buffon ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera commentando la conquista dello Scudetto da parte della Juventus.
Ecco un estratto delle sue dichiarazioni:
«Che cosa avrei provato tornando a vincere lo scudetto? Non lo sapevo bene. Dopo il 2006 avevo immaginato tante volte quel momento, ma dopo le ultime due stagioni, sono onesto, facevo un po’ più fatica a immaginarlo. Qualche dubbio mi era venuto: pensare che sei Buffon, che hai vinto tanto ma che potresti finire gli ultimi dieci anni di carriera senza vincere nulla… Sì, ho pensato anche questo. Però, però, però…».
Però?
«Però ho anche pensato che alla fine nella vita ognuno ha quello che si merita».
E Gianluigi Buffon, portiere della Juventus dall’estate 2001, lo scudetto della liberazione lo sente meritato. Lo sente suo. Soprattutto dopo aver giocato, da campione del mondo, in serie B. Ne valeva la pena?
«Indiscutibilmente sì. Tante volte in questi sei anni, nel mio intimo ho spesso tratto delle conclusioni, e avrei sempre voluto aver la certezza di aver fatto bene. Qualche volta questa certezza è vacillata. Certo, alcune conquiste non me le avrebbe mai tolte nessuno, parlo del rapporto con il mondo Juve, società e tifo, per esempio. E l’emblema è stato il comportamento dei tifosi dopo il gol del Lecce e nel riscaldamento di Trieste. Commovente».[…]
Lo scorso anno ha avuto qualche mese in cui è sembrato più lontano dalla Juve.
«C’è stato qualche problemino, un po’ non per colpa mia, un po’ per colpa mia. C’erano situazioni un po’ estremizzate, in quel momento non c’era grande empatia. La mia colpa è stata quella di essere orgoglioso, e quando resti fermo sulla tua posizione, a lungo andare finisci per rimanere solo e per aver torto. Probabilmente ho avuto un po’ più torto io». […]
Parliamo di un altro gol discusso, quello di Muntari.
«Credo che le polemiche che l’hanno accompagnato siano state tutte strumentali. Io avevo premesso che non avevo visto se la palla era entrata o no, e questo avrebbe dovuto fugare ogni dubbio e ogni discussione sulla mia buona fede».
[…] Quando ha capito che poteva essere l’anno dello scudetto?
«Da subito. Dalla prima partita. Anzi, dalla presentazione del nuovo stadio. Avevo la sensazione che avremmo fatto qualcosa di straordinario».
E l’avete fatto.
«Di più. Abbiamo fatto un miracolo sportivo».
I meriti?
«Di Conte, prima di tutto. Uno che sa come si fa a vincere».
Meglio da allenatore che da giocatore?
«Se come i ragazzini dovessi fare le squadre, il primo che sceglierei è lui. Magari non super, tecnicamente, ma è come Ferrara o Montero: ha ben chiaro in testa che cosa fare per vincere». […]
Allora, quanti scudetti ha vinto la Juventus? Ventotto o trenta?
«Non parlo della linea della società, mi sembra che tra Juve e Inter siamo ormai a livello di sfottò. Quanto a me, se mi chiedete quanti scudetti ho vinto sul campo rispondo 5, se mi chiedete quanti scudetti sono stati assegnati alla Juventus allora rispondo 3». […]