SLA. Scoperta medica: La SLA col calcio non c’entra

La Commissione Scientifica della Federcalcio è giunta alla conclusione che la SLA, malattia che da anni affligge calciatori e atleti, è in realtà di origine genetica

(Getty Images)

La Commissione Scientifica della Federcalcio è giunta ad una scoperta clamorosa. La SLA, malattia che affligge numerosi ex atleti provenienti perlopiù dal mondo del calcio (in foto Stefano Borgonovo), avrebbe in realtà origine genetica. Si è sempre pensato che ci fosse un rapporto di causalità tra attività agonistica, allenamento, doping e questa malattia, la scoperta è stata scoprire che le cose non stanno così.

Il prof. Sabatelli, coordinatore del gruppo di studio sulla SLA in Italia, e il suo team di specialisti hanno appurato che il calcio si limita ad accelerare certi processi che in realtà sono di origine genetica. Questa scoperta porta a prospettiva incoraggianti. “Ora– si legge su un articolo del Corriere dello Sport,- si può partire con la sperimentazione sugli animali. Si possono cioè “fabbricare” animali con questo difetto genetico, per poi studiare i meccanismi, le cause che portano alla degenerazione dei motoneuroni”.

Si può sconfiggere la SLA? Risponde il prof. Zeppilli: “La professoressa Bendotti e il prof. Garattini hanno già presentato un progetto per ralingare un topo con il gene malato C9ORF72. E’ la premessa per poi trovare farmaci o terapie che rallentino o blocchino la malattia. Penso che entro 5 anni saremo in grado di contrastare la SLA“.

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