LA GAZZETTA DELLO SPORT (Massimo Meroi) – All’Udinese a Catania basta un punto, ma il il tecnico assicura: “Non cercheremo il pari”…
Non c’è due senza tre e «stin calmuts». L’Udinese, passata in testa sotto lo striscione dell’ultimo chilometro nella corsa Champions, si affida a un detto classico e allo slogan preferito in friulano di Francesco Guidolin. “Stin calmuts”, ovvero in friulano stiamo calmi “perché la strada è ancora lunga e ricca di insidie – il pensiero dell’allenatore -. Noi favoriti? Io onestamente non la penso così visto che a inseguirci ci sono club metropolitani come Roma, Napoli e Inter“.
Prima volta. Guidolin toccherà ferro ieri ha toccato qualcos’altro quando un collega gli ha pronosticato il trionfo domenica a Catania, ma la storia racconta che quando l‘Udinese era avanti a 90′ dalla fine nella volata Champions poi ha saputo difendere il vantaggio. La prima volta accadde nel maggio del 2005. La squadra allenata da Luciano Spalletti, che ospitava il Milan, aveva un punto di vantaggio sulla Sampdoria impegnata in trasferta a Bologna. Il punto non garantiva automaticamente il passaporto per l’Europa più nobile, ma l’1-1 bastò visto che la Samp a Bologna dove è caduto il Napoli non andò oltre lo 0-0. Allora il quarto posto permise all‘Udinese guidata da Cosmi di qualificarsi al preliminare dove ebbe la meglio sullo Sporting Lisbona, battuto sia in Portogallo 0-1 che al Friuli 3-2.
Seconda volta. Un anno, fa di questi tempi, la situazione era la stessa di oggi. Due i punti di vantaggio sulla Lazio col vantaggio nello scontro diretto e quindi con la possibilità di accontentarsi di un pareggio. Allora al Friuli era atteso il Milan fresco di scudetto, stavolta si va a Catania. “La similitudine è solamente numerica – sostiene Guidolin -, questa volta sarà molto più difficile ed è bene che ce lo mettiamo in testa”. Al Friuli finì 0-0 con Amelia che parò un rigore a Di Natale, la Lazio vinse a Lecce, ma chiuse quinta per differenza reti. Stavolta oltre alla squadra di Reja a tifare Catania ci saranno Napoli e Inter.
Intrecci. Sono tanti sul triangolo Udine–Catania–Napoli. I siciliani sono allenati dallo scugnizzo Montella, indicato come possibile erede di Mazzarri, ma anche fraterno amico di Di Natale dai tempi di Empoli. In Sicilia è in atto la staffetta Lo Monaco–Gasparin, entrambi con un passato da dirigenti in Friuli. Il Siena, avversario del Napoli, vanta qualche ex Udinese Brkic, Del Grosso e D’Agostino, ma anche molti napoletani: mister Sannino, il vice Baiano, Calaiò e gli ex Mannini e Contini. “La storia è ancora tutta da scrivere – il messaggio finale che il tecnico manda alla sua squadra -. Non avrei mai immaginato di arrivare all’ultima giornata a giocarmi il terzo posto, ma questo deve renderci orgogliosi. Fuori casa abbiamo faticato quest’anno? Casa o trasferta, domenica dovremo fare bene e basta. Non giocheremo per il pareggio, le cose migliori le abbiamo fatte quando siamo riusciti ad aggredire la partita. Certo, poi dipende anche dall’avversario, ma di sicuro non dovremo scendere in campo con il freno a mano tirato”.