La LAZIO ritrova KLOSE e vittoria

GAZZETTA DELLO SPORT – Kozak e Cana segnano, il tedesco c’è: il 3o posto resta possibile. All’Atalanta manca un rigore…
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Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport- Klose, basta la parola. Anzi, la presenza. In panchina, per giunta, con puntatina in campo solo nella mezzora finale. La Lazio ha riabbracciato il suo totem e, come d’incanto, sono tornati la vittoria (che mancava da un mese), i tre punti in trasferta (assenti dal derby di due mesi fa) e un successo lontano dall’Olimpico atteso addirittura da 100 giorni. Forse è troppo tardi per agguantare quella Champions che la banda di Reja rischia di veder sfumare sul filo di lana, proprio come dodici mesi fa. Ma intanto i biancocelesti hanno eguagliato il record di vittorie esterne (8, come le Lazio di Eriksson, Mancini e Delio Rossi), hanno messo al sicuro l’Europa League e possono continuare a sperare fino all’ultimo. Sarà Champions se domenica batteranno l’Inter e l’Udinese perderà a Catania. Ogni altra combinazione li vedrà fuori dalla Champions. Passato il primo terzo di gara, dopo un buon avvio, l’Atalanta si è spenta e come sempre quando il ritmo diventa più umano, la Lazio è salita in cattedra. Gonzalez e Cana hanno preso il controllo del centrocampo sottraendolo ai dirimpettai Carmona e Cigarini, sulle fasce Lulic e Candreva hanno alzato il ritmo a scapito di Schelotto e Bonaventura e i biancocelesti hanno cominciato a produrre occasioni. L’avvisaglia del gol è arrivata dalla traversa colpita da Gonzalez, a sbloccare il risultato ci ha invece pensato il redivivo Kozak, con la determinante collaborazione di Manfredini. Una volta passata in vantaggio la banda di Reja si è ritrovata nella situazione tattica per lei ideale: controllo del gioco e ripartenze. Il suo unico torto è stato quello di mettere al sicuro il risultato solo allo scadere, con una perla dalla distanza di Cana. Il raddoppio è arrivato quando in campo c’era anche Klose. La sua presenza carismatica è bastata da sola a rimettere in pista la Lazio. Forse, quando è ormai tardi. O forse no.

 

 

 

 

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