Le parole del capitano bianconero all’indomani della matematica conquista dello scudetto…
Hai fatto dei sogni oppure ti sei accorto stamattina che è tutto vero?
No, è tutto vero e siamo felicissimi di questo momento e di questo successo.
Vale la regola che l’ultimo è sempre il più bello?
Vale la regola che l’ultimo ha un sapore speciale, come tutti hanno un sapore speciale. Di sicuro quello di quest’anno è diverso da tutti gli altri. Assume un’importanza, una bellezza, una felicità diversa, intensissima e di grande orgoglio.
Per i tifosi sei tu il giocatore simbolo di questo Scudetto: secondo te per il legame o per il tuo reale contributo?
Mi auguro per entrambi, di sicuro se hanno detto così hanno dimostrato quello che è un legame sicuramente incredibile che si è formato negli anni e che è passato anche attraverso tante vicissitudini, da tanti momenti tristi ma anche da tante vittorie. Questo, unito al fatto che quest’anno è stato anche un anno particolare, vissuto in modo particolare da tutti noi, me compreso, con momenti delicati particolari, probabilmente ha fatto si che i tifosi avessero questo pensiero nei miei confronti. Ne sono orgoglioso e felice, ma è qualcosa che va condiviso con ognuno dei miei compagni, perché abbiamo fatto una cavalcata incredibile.
Come immagini il congedo allo Juventus Stadium con l’Atalanta?
Intanto sarà un giorno di festa, per la prima volta senza pressioni particolari sul risultato e questo sarà un grande vantaggio. Sarà una gran bella partita e poi penseremo alla Coppa Italia.
Non temi un po’ la malinconia?
Ora non voglio pensare a niente se non a questo bel momento, a questa vittoria e mi auguro alla prossima.
In quanto anima di questa squadra stai organizzando qualcosa di speciale per festeggiare lo Scudetto?
Mi auguro che qualcuno pensi ad organizzarlo per noi, noi corriamo tutto l’anno (sorride, ndr). C’è qualche idea in giro ma è ancora da formare, vedremo.
Ti piacerebbe la terza stella sulla maglia o sarà sufficiente metterla allo stadio?
Sicuramente sul cuore ce l’abbiamo, così come sul campo, poi quello che viene determinato da altri criteri è da rispettare. Non dobbiamo andare oltre, però quello che è stato vissuto è questo e questo vogliamo che rimanga.
Ci puoi consigliare il tuo erede?
Non ho proprio idea e mi auguro che chiunque un domani prenda quel posto non sia troppo caricato di pressioni.
Ieri, quando hai capito che era fatta, qual è l’immagine di questi anni che ti è venuta in mente?
Due, tutti quelli che hanno portato a questo successo e il percorso per arrivare fino a qui. Tanti anni per me brutti e soprattutto quell’anno della Serie B che ha rappresentato qualcosa di incredibile per noi, per questa società e per i tifosi. È un momento che abbraccia tutto, d’altra parte quando si vince si è tutti più buoni no?
Farai una partita amichevole di addio?
No, ci sono due partite ancora, Juve-Atalanta e Juve-Napoli. Ci saranno di sicuro altre partite.