GAZZETTA DELLO SPORT- Dopo svariate illusioni di titoli mancati per un soffio, il montenegrino griffa e afferra il campionato. L’a.d. bianconero: «Questo è un traguardo storico»
Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport- Quattro anni dopo Mirko Vucinic scrive finalmente il lieto fine. Un gol-scudetto. Tutto suo, senza bruschi risvegli. Nel maggio del 2008 si illuse per oltre un’ora: la Roma in vantaggio a Catania con un suo gol, l’Inter che non sfonda a Parma, ostacolata anche da pioggia e campo pesante. Poi, però, dalla panchina di Mancini si alza Ibrahimovic e il titolo torna ai nerazzurri. E allora è giusto che sia stata proprio la Milano nerazzurra a risarcire il talento montenegrino. E’ fatta. Poco più in là, Vucinic sorride, realizza che finalmente, a 28 anni, è arrivato anche il suo momento. Lui che in Italia ci è arrivato da ragazzino, che qui da noi è diventato prima uomo e poi campione. Ne ha fatti pochi di gol quest’anno, ma nel momento decisivo c’è stato. Contro il Cagliari il 9o centro nella stagione, l’8o in campionato. Un partita iniziata subito bene, il gol, poi il solito lavoro di raccordo. Necessario, perché Vidal non è in giornata e Marchisio fatica a carburare. Là in mezzo è il solo Pirlo a non perdere mai lucidità, ma gli occorre una mano per dettare i ritmi e tenere calma la truppa. Mirko lo capisce, si mette a disposizione della squadra, rientra, tiene palla, fa da sponda e nella ripresa sfiora la doppietta con un destro a girare tutto classe e precisione.
MAROTTA– Compaiono le bottiglie di spumante, «etichettate col numero 30, gli scudetti vinti sul campo», dice Beppe Marotta. Che poi lo spiega chiaro: «Metteremo la terza stella». «Questo scudetto è soprattutto di Andrea Agnelli – continua l’amministratore delegato della Juve -. E’ stato un lavoro difficile, tutte le componenti hanno grandi meriti. Ce lo siamo strameritati questo scudetto,