INTER. STRAMACCIONI: “3° posto difficile, ma daremo tutto”

 Le parole del tecnico nerazzurro alla vigilia della sfida contro il Parma….

(getty images)

Andrea STRAMACCIONI ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara contro il Parma.

Ecco le sue parole:

Cosa dicono i numeri?

I numeri non dicono sempre come si lavora. L’Inter in queste sei partite ha evidenziato una crescita oggettiva di prestazione. Questo è il dato più importante e parlo di tutto. Di concentrazione, di equilibrio, di non esporci in maniera pericolosa quando attacchiamo con tanti uomini. C’è una crescita della squadra, poi sono anche arrivati i risultati e questo è il dato su cui si lavora. 

L’equilibrio è stato trovato?

Nelle ultime due partite abbiamo fatto le migliori gare. La nostra idea è proporre gioco, o almeno provarci, è logico che anche per i miei calciatori è stato un modo diverso di lavorare. Siamo cresciuti in campo insieme, con il Cesena ci siamo più avvicinati a quella idea, alla continuità di costruzione di palle gol, giocando sul corto e mantenendo equilibrio dietro. Se fossimo riusciti a sbloccarla prima poteva essere più tranquilla come gara. Si ci avviciniamo a qualcosa che ci piace, ma abbiamo giocato solo sei partite e serve tempo per una mentalità propositiva. 

Pazzini e Milito…

Sono due attaccanti importantissimi, ma per me non sono complementari quindi con me non li vedremo mai insieme dal primo minuto, in corso di gara magari si come è già successo. Giampaolo ha caratteristiche ben precise e anche domenica ha fatto una grande partita, ma il gol incide sui giudizi. Milito è predisposto a giocare di più anche fuori dall’area, nella fase di costruzione…

Il presidente Moratti?

Se io ho soddisfatto le sue attese va chiesto a lui. Se mi chiedete se ho dato tutto si, sto dando tutto quello che ho e anche qualcosa che pensavo di non avere quando ho accettato la panchina. Sono a disposizione di questi giocatori che hanno dimostrato quanto valgono rispondendo ai pregiudizi su di loro. 

Sneijder lo preservi in vista del derby?

Valuto le condizioni fisiche del giocatore più che altro. E andrà in campo se è il migliore nel suo ruolo. Non mi ricordo se ci sono state tante partite ravvicinate in A ed è un discorso che vale per tutte le squadre. Domani è una partita difficile, contro una formazione in forma, valuteremo cosa fare. 

I complimenti?

Quelli di Moratti mi danno la carica. Nel mio pacchetto di incoscienza però c’è anche il fatto che io rimango me stesso e chi mi conosce lo sa. I complimenti mi fanno piacere soprattutto se arrivano da chi vive nel calcio da tanti anni. 

Modulo che diventa troppo identificabile?

Io ho sempre parlato di una punta centrale con giocatori di qualità alle spalle, poi l’interpretazione varia a seconda degli avversari. Sostengo da sempre che la forza è l’idea di un gioco propositivo e ci alleniamo per quello. Dieci metri possono cambiare l’assetto non l’idea. Sneijder migliora la qualità del palleggio, ma poi io faccio le mie scelte, l’idea di gioco resta la stessa. Quando c’è l’idea poi c’è anche l’evoluzione. 

Sneijder, Maicon, Lucio si era parlato di cessioni, ora?

Le prestazioni di questi giocatori dimostrano che non sono giocatori finiti e lo avevo già detto. Delle strategie della società si occupano i dirigenti, ad oggi non mi interessa perché devo fare punti. Parlo dei miei ragazzi, di quelli che ho a disposizione, e che stanno facendo bene. 

Passo avanti verso la riconferma?

Non lo so. I risultati adesso sono positivi. Io sono contento della crescita del nostro lavoro, come insieme mettiamo in campo la voglia di vincere. Prendere gol contro il Cesena poteva incanalare la partita in un binario difficile, ci sono parti del corpo non allenabili come la testa e questa reazione mi ha colpito. Rispetto al primo giorno sento l’unione verso un obiettivo, andiamo tutti verso la stessa direzione, dal magazziniere ai giocatori… 

Come stanno gli infortunati e se rientra Samuel cosa succede?

Aspetto l’ultimo allenamento per vedere come stanno. Julio ha provato ad esserci, ma per me la tutela globale del calciatore viene prima di tutto e allora abbiamo deciso di non rischiare. Walter sembra in condizioni migliori, ma in questo momento c’è poca continuità e va analizzato tutto, non possiamo accelerare i tempi per non perderli. Affrontiamo con serenità l’ultimo allenamento e valutiamo le loro condizioni. Al momento non mi sento di fare previsioni su chi andrà in campo.

La partita con l’Udinese può servire da esempio…

Stavamo vincendo al Friuli tre a uno e avevamo bisogno di trovare una solidità difensiva. Il Parma ha caratteristiche comuni come interpretazione della gara all’Udinese, ma ha interpreti diversi, al momento sta facendo un grande lavoro e viene da quattro vittorie di fila. Hanno giocatori come Giovinco che possono metterci in difficoltà credo sia una trasferta difficile in un ambiente bello e so che i nostri tifosi ci saranno per darci una spinta e la prendiamo come una partita da vincere. Servirà una partita perfetta. 

Terzo posto?

Il calendario dice che è difficile, affronteremo la seconda in classifica, la terza e l’ottava. Non abbiamo promesso nulla. Ma dovremo dare tutto per noi stessi per la maglia e per i nostri tifosi. Ce la giochiamo da Inter, poi accetteremo il risultato del campo, ma lo faremo uscendo dal campo morti. 

Guarin ha dimostrato personalità. Forlan ha avuto reazioni?

Credo che Diego sia un gocatore importante per noi, l’avevo detto. E’ venuto in panchina contro il Cesena, mi aveva convinto in settimana. Ho preferito altri giocatori perché li avevo visti meglio. Si sta allenando con grande impegno e chi ci segue ogni giorno ad Appiano può confermarlo. Guarin è un giocatore arrivato infortunato, ma credo che il suo momento di adattamento stia andando in crescendo. Abbina forza a qualità, un binomio raro nel calcio moderno. Questo motore potente ha bisogno di un rodaggio più lungo e ne stiamo tenendo conto: le ultime due prestazioni sono state soddisfacenti

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