Il Ministro per lo Sport Gnudi e il Presidente della Figc Abete attendono l’inizio della grande kermesse continentale per portare l’attenzione di tutti sul caso di Iulia Timoshenko.
Dopo le rivelazioni del settimanale tedesco Der Spiegel, secondo cui la cancelliera Angera Merkel annullerà la partecipazione a Euro 2012 se la Timoshenko, leader dell’opposizione ucraina arrestata e malmenata dai carcerieri, non sarà rilasciata prima del fischio di inizio, un coro di voci si alza a difesa dei diritti del leader ucraino. Anche da noi in Italia alcune figure di spicco dei palazzi dello Sport, hanno speso parole di indignazione verso questa vicenda.
Uno di questi è Giancarlo ABETE, presidente della FIGC che coglie l’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica italiana al triste “caso Timoshenko”. «Il calcio aiuterà a far parlare del caso di Iulia Timoshenko: è sempre così, in occasione dei grandi eventi sportivi si accendono i riflettori anche sulle tematiche sociali dei Paesi che li ospitano».
Le dichiarazioni di Abete seguono quelle, del tutto in linea del Ministro degli Affari Regionali, del Turismo e dello Sport, Piero GNUDI. «Lo sport non può voltarsi dall’altra parte. Quando vengono violati i diritti soggettivi e i principi democratici, lo sport non può voltarsi dall’altra parte».