Il tecnico Luis ENRIQUE incontra i giornalisti in conferenza stampa a Trigoria alla vigilia della gara di sabato contro il Napoli.
Ecco le dichiarazioni integrali dell’allenatore della Roma.
Guardiola non sarà più l’allenatore del Barcellona, si sente di commentare la notizia?
“No”.
Perchè la Roma è così lontana da quella che aveva basttuto il Napoli all’andata?
“E’ mancata la regolarità, gli alti e bassi hanno allontantato la squadra dagli obiettivi più alti”.
Facendo un piccolo riassunto della stagione, lei si è pentito di aver scelto la Roma?
“Mai mi sono pentito di venire alla Roma. E’ un grande piacere essere l’allenatore della Roma, con una società così, una squadra e un tifo incredibile. Certo che credo che si possa ribaltare la situazione. Siamo settimi in classifica e questo ci meritiamo ora, ma mancano 4 partite e dobbiamo lavorare per centrare l’obiettivo e l’obiettivo è lottare per l’Europa League”.
Dopo la sconfitta con la Fiorentina hai detto che volevi parlare con il cuore. Io rinuncio alla domanda per farla parlare con il cuore...
“E’ scaduta l’offerta. Ringrazio i giornalisti che mi hanno fatto passare la voglia perchè avrei detto la mia verità al 100%. In quel momento volevo parlare con il cuore ma ringrazio i giornalisti…continuerò a parlare con la ‘faccia da allenatore’”.
Crede alla scaramanzia?
“Non sono scaramantico e non lo sono mai stato. In Spagna le corna non si fanno, lo si fanno per insultare qualcuno. Io credo nel lavoro. Io ho fatto questo ma non sapevo neanche che stessi facendo le corna…E’ stata un’interpretazione sbagliatissima”.
Dopo la partita con la Fiorentina ha detto che non sa cosa farà a fine stagione. Cosa deve succedere da qui alla fine per farle cambierà idea?
“Questo è un momento difficile. Non vado a pensare questo…il momento giusto per stare con i ragazzi e la società è questo, poi a fine stagione vedremo”.
Si è rotto qualcosa con l’ambiente?
“E’ difficile gestire il rapporto con l’ambiente. Poi lo striscione lo fanno 1-2-100 persone e non posso stare dietro a questo. Penso sia normale nel calcio e io la prendo come la deve prendere un professionista: non mollare e fare quello che io credo sia giusto”.
Sabatini ha detto che qualcosa da non buttare c’è. Le pensa che con qualche innesto e facendo tesoro degli errori di quest’anno, il prossimo anno si possa vedere la sua Roma?
“Senza dubbio questo anno non è stato normale. Forse non si sono viste, per quanto riguarda la classifica dove siamo ancora in lotta. Dopo, per come è finita la partita è normale che la gente sia stata arrabbiata, ma io penso che se Osvaldo e Totti mettevano a segno il secondo gol andavamo a 2 punti dal terzo posto. Quindi penso che questo anno, e facendo autocritica, la società e i calciatori abbiamo messo l’inizio di quello che sarà la Roma. Purtroppo ci sono state tante sconfitte ma sono sicuro che la Roma in prossimo anno vincerà”.
E diventerà la Roma di L. Enrique?
“Diventerà la Roma dei romanisti…”
Conte ha detto di Borriello che non era in forma. Vorrei sapere se questo è un problema anche della sua squadra.
“Borriello è un giocatore della Juventus.. Io penso che questa sia condizione giusta e noi siamo une delle squadre che corre di più”.
Nelle ultime partite la squadra è sembrata scarica.
“Certo che è sembrato questo in qualche gara. Ma una cosa è quello che sembra e una cosa è quello che è. Io ho visto tutto l’inverso. Prima della partita vedo la voglia. Ma dopo la partita è difficile: in alcune partite è mancata la personalità ma questo non si compra al supermercato. C’è un mentale coach ma è per lo staff e questo è come lo vedo io”.
Domani mancheranno Osvaldo e De Rossi. Che partita si aspetta? Stekelenburg ci sarà?
“Stek ha un problema alle spalle e potrebbe non giocare. Ma giocheremo con un portiere e ho fiducia in tutti i ragazzi. Domani sarà difficle e cercherò di motivare i ragazzi. C’è ancora da lottare, da milgiorare e dobbiamo alzarci per porteare il più alto possibile la squadra”.
Cosa succederà l’anno prossimo?
“Arrivati a questo punto, la cosa migliore da fare è pensare a domani. A fine campionato parlermo e lo faremo in tranquillità. Non ha senso parlare di niente”.
Vorrei farle una domanda su Simon Kjaer, è soddisfatto di lui?
“Si, sono soddisfatto di lui. Ha avuto due grandi stagioni con il Palermo, poi ha avuto un calo in Germania. Io snon molto soddisfattto di lui e devo fargli i complimenti erchè è diventato un giocatore molto importante per noi. E’ molto giovane e sta mostrando una grande personalità, sportattutto perchè c’è molta pressione su di lui. Mi piace vedere un giocatroe che si rialza quando cade. A me non mi interessa vedere quando sbaglia ma come reagisce una persona dopo lo sbaglio e lui ha reagito alla grande”.
Cosa ha provato quando l’hanno indicato come possibile sostituito di Guardiola?
“Niente..”
Si sente in confusione in questo momento?
“No, io continuo a pensare al mio calcio. Certo ci sono stati momenti in cui la squadra è sembrata confusa. Arriva la confusione quando la squadra cerca di fare sempre di più, cerca di fare il 100%. Ho sempre detto che quando c’è confusione in una squadra è colpa dell’allenatore”.
Sta preparando la squadra a subire una possibile contestazione?
“La tifoseria sta ad uh livello incredibile. Fischia per mostrare il suo disappunto prima della gara ed è normale ma quando la partita inizia sono stati sempre con noi. Anche contro la Fiorenmtina dove abbiamo fatto un primo tempo disastroso. Nel secondo tempo abbiamo parlato e abbiamo fatto qualcosa d piu- Contro il Napoli mi aspetto la squadra del secondo tempo in modo di accontentare i tifosi”.
14 sconfitte in campionato sono molte. Si sente in credito con la fortuna?
“La fortuna una se la deve lavorare. Mi dispiace ma non sono scaramantico. Ci sono tifosi che mi dicono di non mollare, che è stata una stagione sfortunata e questa è una sicurezza ma non ho mai pianto. Io penso che uno deve lavorare. Se abbiamo 50 punti sono vuol dire che è questi che ci meritiamo”.
Questo continua protezione nei confronti della squadra può avere effetti negativi?
“I calciatori devono migliorare tantissimo..Tutti! Devono portare la maglia con più orgoglio…è questo il mio consiglio per i ragazzi”.