Il direttore generale giallorosso ha parlato prima della conferenza stampa del tecnico spagnolo ed ha aggiunto: “Sappiamo dove stiamo andando. C’è unità di intenti che è la garanzia per un futuro che sarà importante”…
Franco BALDINI ha approfittato della conferenza stampa convocata per Luis Enrique per intervenire ed esprimere la posizione della società sul periodo che sta attraversando la squadra giallorossa.
Ecco le sue parole:
“Dopo la lettura dei giornali di stamattina ho pensato fosse meglio avere la possibilità di parlare ed ho approfittato della conferenza stampa di Luis Enrique che mi scuserà. Alla fine di queste poche cose vi chiedo di mettervi d’accordo per fare 1-2 domande perché non voglio togliere spazio a Luis, ma non voglio nemmeno evitarvi il contraddittorio. Sono qua fondamentalmente per dire che la società sa benissimo che tipo di percorso avrebbe intrapreso e le difficoltà che avrebbe affrontato. Sapevamo ci sarebbero stati momenti duri, ma anche che per arrivare ad obiettivi precisi, e per questo parliamo di programmi pluriennali, avrebbe avuto dei passaggi obbligati. Le contestazioni sono molte più qelle veicolate dalla stampa che quelle ricevute davvero. Sappiamo cosa stiamo facendo, e crediamo di poter valutare i percorsi da seguire. Siamo gente che sa, per esperienza e per passato, che ha raccolto professionisti e crede di sapere cosa fare e quando farlo. Siamo i primi ad essere arrabbiati e delusi quando perdiamo: moltiplicate per cento la sofferenza che avete e vedrete quella che abbiamo no, ma non per questo ci tiriamo indietro da un percorxo programmato, che va completato nel tempo con i giocatori adatti, con autocritica. L’allenatore non è assolutamente fuori da questo tipo di percorso: ognuno doveva migliorare e abbiamo la professionalità per farlo insieme. Non siamo capitati qui per caso. Le critiche vanno benissimo, anche se mi sento molto colpito da quelle a livello personale. Quando frequenterò mafiosi o corrotti potrò venire criticato, non certo ora che frequento bellissime persone. I nostri proprietari, che per inciso hanno giò speso quasi 100 milioni tra denaro erogato e in via di erogazione, hanno da parte nostra, cosa che non succede quasi mai, la massima disponibilità. Noi siamo tutta gente a completa disposizione, perché ci è stata data carta bianca e in cambio abbiamo dato disponibilità in ogni momento. Non servono dimissioni, basta dire se siamo contenti o no. E’ tutta gente che ci sta mettendo tutto del suo e che in qualsiasi momento, se le cose non dovessero andare come la proprietà si augura, rimettono alla loro volontà le proprie fortune. Voglio lanciare un messaggio ai tifosi: sappiamo quello che facciamo, dove stiamo andando. E sapevamo che per arrivarci ci sarebbe stato da soffrire. Fa sempre male, ma questo non toglie che sappiamo dove vogliamo arrivare e che la società, con o senza di noi, ci arriverà. Siamo anche molto contenti del comportamento dei calciatori, nonostante ogni tanto anche io sia rimasto deluso dacerti atteggiamenti poco determinati. Complessivamente la qualità dei giocatori che abbiamo portato è importante e la qualità di Luis Enrique è ancora più straordinariamente importante. Siamo coscenti di esserci imbattuti in un sacco di professionisti seri: la società è solida, unita e compatta. C’è unità di intenti che è la garanzia per un futuro che sarà importante”.
A questo punto della stagione c’è stato un processo di crescita sotto il profilo tecnico più in ritardo rispetto alle vostre aspettative?
Non è in ritardo, è giusto che i tifosi fischino se credono e che siano delusi, anche se mi appello perché ci serve compattezza anche in questo senso. Non c’è una delusione a prescindere, c’è una delusione perché abbiamo la possibilità di arrivare persino al fatidico terzo posto ed essere lì e mancare le occasioni fa male certamente. Sapevamo che avremmo avuto questo tipo di difficoltà, era previsto. Ma ogni volta che ci sbatti la faccia fa male lo stesso.
In 9 mesi la squadra fa cose buone e meno buone. Però sta smarrendo un senso di identità: c’è preoccupazione da questo punto di vista? Mi sembra che il gioco di Luis Enrique non si veda più…
Sapevamo che avremmo dovuto portare altri calciatori e migliorare, era una facile previsione all’inizio dell’anno. che la squadra giochi in unc certo modo, a volte bene a volte meno, che abbia un’idea di calcio e di quel calcio che volevamo sin dall’inizio, è indiscutibile. Interverremo per portare più giocatori possibili con i requisiti adatti a questo calcio, era previsto.
A parte alcuni giocatori come Borini ed Osvaldo, pochi calciatori sembrano migliorati. Stekelenburg sembrava avere maggior valore in estate che adesso… Avete speso 40 milioni di euro sul mercato: c’è una spiegazione che vada al di là del discorso della crescita nel tempo? La Roma ha sempre avuto grinta, adesso non sembra essere né carne né pesce.
Noi ci interroghiamo su tante cose ogni giorno, per trovare soluzioni più che responsabili. L’analisi dei giocatori e del comportamenteo della società… Ci nutriamo di dubbi, tutto può essre. Credo che la squadra nell’organico sia buona, che vada migliorata e che vadano migliorate le prestazioni di molti calciatori: sono giovani e devono crescere. Ma l’intelaiatura della squadra è un ottimo punto di partenza e l’allenatore è un grande punto di partenza, confido molto che il lavoro che faremo insieme a lui, ai giocatori e a quelli che verranno, darà molte soddisfazioni ai tifosi, che le meritano. Noi per primi riconosciamo credito ai tifosi e per questo sono qua, per mostrarmi a loro attraverso di voi e ringraziarli del credito che ci hanno dato. Siamo ulteriormente responsabilizzati per ridargli i risultati che meritano nel minor tempo possibile. Credo che se manteniamo compattezza tra società e tifosi le premesse per fare bene ci sono tutte. Poi tuti sbagliano, non non siamo esenti da colpe e ce ne riconosciao a bizzeffe quando parliamo tra noi. L’autocritica non ci mancherà mai. Ora vi ringrazio e vi lascio a Luis Enrique
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