MUAMBA: “Dio mi ha protetto e sono vivo per miracolo”

Le parole in esclusiva al Sun del centrocampista del Bolton dopo il malore nella gara contro il Tottenham quando per 78 minuti aveva smesso di vivere…

 

(getty images)

Fabrice Muamba racconta la sua esperienza in un’intervista, in esclusiva mondiale, al tabloid britannico Sun. E piange quando ricorda i momenti drammatici vissuti al White Hart Lane il 17 marzo scorso. Il 24enne giocatore del Bolton è stato colpito da arresto cardiaco durante il match di FA Cup sul campo del Tottenham. Secondo il medico del Bolton, Muamba era praticamente morto per 78 minuti. Oggi, invece, torna a parlare per la prima volta a poco più di un mese dall’accaduto. Muamba sorride mentre mostra la cicatrice sul petto, dove i medici gli hanno impiantato un defibrillatore interno per evitare in futuro nuovi problemi cardiaci.

“Ho chiesto a Dio di proteggermi e lui non mi ha deluso.  Ciò che mi è successo è stato davvero qualcosa di più di un miracolo. Sono la prova vivente del potere della preghiera. Per 78 minuti ero morto e, anche se fossi riuscito a sopravvivere, si diceva che avrei subito danni cerebrali. Ma io sono molto vivo e ora sono seduto qui e sto parlando. Qualcuno lassù vegliava su di me. La mattina della partita ho pregato con mio padre e ho chiesto a Dio di proteggermi: lui  non mi ha deluso”.

Sul malore

“Non era un normale capogiro ma una sorta di sensazione surreale, come se stessi correndo nel corpo di un altro. Non ho provato alcun dolore, nessuna stretta al petto o senso di oppressione come si vede nei film quando qualcuno ha un attacco di cuore. È una sensazione strana, impossibile da spiegare. Ho iniziato a vederci doppio, era quasi come un sogno. Mi sono sentito cadere nel vuoto e ho avvertito due grandi colpi quando la mia testa ha colpito il terreno davanti a me, poi nient’altro. Un buco nero. Ero morto”.

Ringraziamenti speciali per il dottor Andrew Deaner, il cardiologo tifoso del Tottenham che era sugli spalti per vedere la partita e che è corso in campo per soccorrerlo.

“Per puro caso era tra il pubblico quel giorno. Gli devo tutto, grazie a lui ho potuto riabbracciare mio figlio e continuare la mia vita”.

Sul suo possibile ritorno in campo

“Sarebbe fantastico poter tornare a giocare a calcio e spero che succederà, ma è già bellissimo poter vivere la vita e amare la mia famiglia. Sono un uomo fortunato”.

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