Una sintesi de “Il Corriere dello Sport”: Colpito da un avversario, il difensore della Nocerina Pomante si accascia a terra. I soccorsi immediati gli salvano la vita
E’ andata bene, stavolta, e Marco Pomante dovrà rivolgere un pensiero a Piermario Morosini perché l’esperienza tragica vissuta dal calciatore del Livorno è servita a rendere immediati i soccorsi nei confronti del difensore della Nocerina che ha rischiato di morire in campo. Pomante va a supportare Barusso che tenta di liberarsi di D’Alessandro che, stretto tra i due, allarga le braccia, e involontariamente colpisce Pomante alla gola. L’azione prosegue, ma Belardi manda subito fuori. Il portiere ha visto Pomante accasciarsi, arriva subito Concetti che alza la testa al compagno, schizza come un fulmine il massaggiatore Alessandro Grassi senza attendere l’ok dell’arbitro, raggiunge Pomante e si accorge che la lingua ostruisce la respirazione. Il medico della Nocerina di turno accorre col collega reggino. Arrivano in un minuto, l’ambulanza accede sulla pista. Scendono gli uomini dell’Associazione San Prisco. Determinante l’intervento di uno di loro, Tonino Belfiore, che tira fuori la lingua di Pomante. «C’era il rischio che s’interrompesse la respirazione, poteva finire male. Il ragazzo mi ha detto di avere avuto febbre prima della gara». Pomante viene adagiato sulla barella e trasportato verso l’ambulanza. Il pubblico applaude. All’ospedale, che è difronte lo stadio, il calciatore ha ricevuto ulteriori cure e, dopo essere stato sottoposto a ogni test è stato dimesso alle 18,21. Contrariamente alla versione fornita in sala stampa (colpo di frusta), è stata diagnosticata all’atleta una crisi vagale dovuta a un rapido abbassamento della pressione. In serata Marco Pomante, 29 anni a luglio, teramano, è stato accompagnato nella sua casa di San Severino.