Una sintesi dell’articolo de ” La Gazzetta dello sport”. Il team: «Quella molotov ci fa sentire insicuri»Ma Ecclestone e le autorità minimizzano
Il primo allarme ce lo aveva dato la mattina il tassista sulla strada per il circuito: «Alla radio dicono che la Force India non corre». Sarà la solita notizia che, passando di bocca in bocca, viene ingigantita, pensavamo. Anche perché in pista non c’erano conferme. Invece la decisione che ha spaccato i team è arrivata nella 1a sessione, mentre i capi delle squadre non si scoprivano. È successo che Paul Di Resta e Nico Hülkenberg, nel finale dell’ora e mezza, con pista ancora molto sporca, avevano montato gomme morbide a caccia del giro veloce. E nel pomeriggio, mentre tutte gli altri scendevano in pista, i meccanici della Force India preparavano le monoposto per le terze libere di questa mattina. Alle 17, in gruppo, hanno lasciato il circuito per tornare in hotel, dopo avere spiegato in un comunicato farneticante come la decisione fosse dovuta a ragioni logistiche e alla scelta di essere più competitivi oggi.Ed Ecclestone? Lui, strenuo difensore di un affare che porterà nelle tasche dei team 30 milioni di euro, finge di vivere in un’altra dimensione: «Non siamo qui per far crescere la tensione, ma perché il GP era in calendario. Siamo felici di averlo fatto e di essere qui. Quello che succede non c’entra con noi. Se ci sono proteste, la F.1 non è coinvolta».