La parabola discendente di Marco Borriello sembra non avere più fine. Incredibile la storia di questo attaccante, solo fino a qualche mese ritenuto tra i più forti nel panorama calcistico italiano. Accantonato dalla Roma e messo da parte anche da Conte nella Juventus. Undici mesi senza segnare rappresentano un’eternità. L’ultima volta è accaduto il 22 maggio scorso (Sampdoria-Roma 1-3). Un campionato fa. Dopo l’iniziale rodaggio per calarsi negli ingranaggi bianconeri, Conte lo ha utilizzato 8 volte in campionato (4 da titolare) e tre in coppa Italia. Tanto movimento ma zero gol. La Juventus si sarebbe aspettata qualcosa di più, la Roma si augurava di rivalutare un giocatore finito in disparte ma pagato 10 milioni appena un anno prima, sotto la gestione di Rosella Sensi . Di quella Roma faceva parte anche Daniele Pradé, uno dei maggiori sponsor di Borriello nella capitale: «Per Marco – analizza l’ex ds – è un anno di sofferenza. A Roma ha patito il cambio di gioco e entrare in una squadra in corsa non è mai semplice, anche se poi alla Juve il suo contributo lo sta fornendo. Ma può capitare a una punta un campionato così. Ecco perché sono convinto che chi prenderà Borriello in estate farà un affare: tornerà a viaggiare sui 15 gol». Anche dal punto di vista economico il valore dell’attaccante campano si è svalutato. Chi non la pensa cosi’ è il noto procuratore Claudio Pasqualin: «I gol pesano tantissimo per gli attaccanti, ma 8 milioni per un Borriello restano una cifra spendibile. Non credo che si deprezzerà tantissimo: parliamo sempre di un giocatore giovane, forte ed esperto. Anche perché per fare gol bisogna andare in campo: lui non cè andato così tanto e quando gli è toccato è stato prezioso. In un gioco diverso da quello di Conte, il suo fisico e la sua tecnica possono fare ancora la differenza”.