LA GAZZETTA DELLO SPORT. Inchiesta sui soccorsi Ambulanza bloccata, persi 3 minuti

Una sintesi dell’articolo de “La Gazzetta dello Sport”: Un’auto dei vigili ostruiva il passaggio sul campo, spostata da steward e giocatori: aperti due fascicoli…

(getty images)

Sette minuti o poco più. Ma infiniti, e resi più lunghi da quell’auto dei vigili che ostruiva l’ingresso dell’ambulanza sul campo. Immagine che tutta Italia ha visto qualche minuto dopo la caduta a terra di Piermario Morosini. Sette minuti convulsi, drammatici. Sul cronometro che scorreva per regolare una partita di calcio, e che poi ha dovuto accompagnare gli ultimi istanti di vita di un giovane atleta, era il minuto 31. L’inizio del dramma.  Il mezzo dei soccorritori è entrato in campo dopo tre minuti e mezzo, l’uscita dal campo è avvenuta al 38′ quasi scaduto. Nel frattempo, lo staff sanitario del Pescara, il dottor Ernesto Sabatini e il fisioterapista Claudio D’Arcangelo, assieme al cardiologo Donato Paloscia, praticano il massaggio cardiaco al giocatore del Livorno. Il defibrillatore era sull’ambulanza. Ma i medici non avrebbero potuto utilizzarlo, visto che Morosini non aveva dato segnali di ripresa dopo il primo intervento. Il suo cuore ha smesso di battere già in campo.  Sul soccorso pesa il giallo della Fiat Croma piazzata davanti al cancello dell’ingresso Maratona dello stadio Adriatico, adibito ai mezzi di soccorso. Lì c’è la macchina dei vigili, parcheggiata e chiusa a chiave contro ogni logica, contro ogni buon senso. L’auto è stata spostata a forza dai presenti, che hanno rotto un finestrino per aprirla. Quella macchina non doveva essere lì.  Ma non cancellerà l’immagine che in poche ore ha fatto il giro del mondo, con la macchina ferma al cancello e l’ambulanza dietro, bloccata, mentre addirittura i giocatori del Pescara, Verratti e Zanon, corrono a prendere dal suo interno la barella e la portano correndo in mezzo al campo.

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