IL TEMPO. Quanti cuori fragili nello sport

Una sintesi dell’articolo de ‘Il Tempo’: Nel 1969 Taccola fece piangere per la prima volta il calcio, poi toccò a Curi. Giordano salvò l’amico Manfredonia…

(getty images)

 

Tutto in un mese: prima Muamba (giocatore del Bolton), poi Bovolenta (noto pallavolista) e infine Morosini. Tre ragazzi legati da una terribile sorte. Tre malori nell’arco di un mese, che ci hanno fatto piangere la scomparsa di due giovani italiani scomparsi su un campo sportivo. Come ricordano le pagine odierne de ‘Il Tempo’, anche in passato ci si è trovati a che fare con morti improvvise. Basta pensare ai due romanisti Attilio Ferraris e Giuliano Taccola. Il primo perse la vita nel maggio 1947 durante una gara tra vecchie glorie, mentre il secondo fu colpito da un malore nel marzo 1969 negli spogliatoi di Cagliari, si spense invece in ambulanza nel tragitto verso l’ospedale. Non solo. Anche Lionello Manfredonia fu colpito da malore ma, fortunatamente, venne salvato in tempo, soccorso dall’amico ed ex compagno di squadra nella Lazio Bruno Giordano. Ma il fatto che preoccupa è che negli ultimi dieci anni i casi sono aumentati a dismisura. Prima è toccato a Marc Vivian Foè, nazionale camerunense (26 giugno 2003), poi in rapida successione anche ad Antonio Puerta (25 agosto 2007), allo scozzese O’Donnell, al 26enne spagnolo Jarque e al 34enne giapponese Matsuda. Tante, troppe tragedie fino ai recenti casi di Fabrice Muamba, Vigor Bovolenta e Piermario Morosini. Tutto il mondo dello sport ora s’interroga.

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