L’attaccante nerazzurro vuole dimostrare il suo vero valore…
Diego FORLAN sarà il protagonista della puntata odierna de “I Signori del Calcio” in onda oggi alle ore 18:30 su Sky Sport. L’uruguaiano ha parlato della sua infanzia, della sua carriera e anche della sua esperienza, non del tutto positiva finora, in nerazzurro.
Ecco un estratto della lunga intervista rilasciata in esclusiva a Sky:
CACHAVACHA
Soprannome “argentino”
“Quando sono arrivato in prima squadra, nell’Independiente, ero giovane e i più grandi mi hanno dato il soprannome Cachavacha, una strega dei fumetti, abbreviato Cacha. In realtà in Uruguay mi chiamano Diego, se sento dire Cacha é perché sono argentini”.
DUE VOLTE SCARPA D’ORO
Con le maglie di Villarreal (2004-2005) e Atletico Madrid (2008-2009)
“È bellissimo vincere la classifica cannonieri nella Liga, ma vincere quella di tutta Europa non me lo sarei mai aspettato. La prima volta (stagione 2004-2005, ndr) avevo più o meno gli stessi gol di Eto’o ed Henry. Alla fine ho superato Eto’o e vinto la Scarpa D’Oro a pari merito con Henry. Anche la seconda volta (stagione 2008-2009, ndr) ero in competizione con Eto’o. E alla fine ho vinto io. Competere con un grande attaccante come lui e arrivare a fare 32 gol in una stagione è stato stupendo”.
ORGOGLIO URUGUAY
Miglior giocatore al Mondiale 2010 e la vittoria della Copa America 2011
“Essere stato eletto miglior giocatore di un Mondiale è ancora più importante che vincere la Scarpa D’Oro. La Scarpa D’Oro è importante solo per gli attaccanti. Ma arrivare al Mondiale, dove tutti si preparano a vivere il sogno di una vita, ed essere eletto miglior giocatore è un riconoscimento per tutta la squadra ed è più importante perché non si riferisce solo agli attaccanti. È stato un momento bellissimo per me e per tutto l’Uruguay. La Coppa America è un po’ un affare di famiglia, il padre di mia mamma nel ’59 l’ha vinta da giocatore e nel ’67 come allenatore di mio padre. L’Uruguay ha una storia calcistica molto bella, ha vinto tantissimo, poi c’è stato un periodo in cui la Nazionale non giocava bene. Nel 2011, venivamo da un Mondiale giocato benissimo, c’è stato il riavvicinamento della gente e dei tifosi. Giocare e vincere la Copa America vicino a casa è stata la consacrazione di anni di lavoro”.
L’INTER
“Non avete ancora visto il vero Forlan”
“Da quando sono all’Inter non si è ancora visto il vero Forlan, quello che la gente mi ha visto fare negli anni qui non si è ancora visto. Più che la gente, sono io a voler fare meglio. Sono contentissimo qui all’Inter, mi piace la città, la gente è sempre carina con me, voglio fare bene, segnare, aiutare la squadra. È stata una stagione difficile, per l’infortunio e per il momento della squadra. Non va sempre tutto bene. Nella mia carriera ho vissuto momenti difficili, bisogna capire dove si sbaglia e lavorare bene per far sì che le cose cambino. Io penso partita dopo partita, come ho sempre fatto. Sento che posso fare bene e proverò a fare sempre meglio. Se gioco bene sono il primo ad essere felice, ma ora come ora non sono contento”.
FUTURO NERAZZURRO
“Voglio rimanere qui e fare bene”
“Non mi piacerebbe andare via così dall’Inter, mi piace la sfida, mi piace giocare e fare bene. So che ce la posso fare. Ci sono momenti brutti, in cui non si gioca bene, non si segna e non si sa perché, nonostante la voglia sia sempre la stessa. Sono molto felice di ciò che ho fatto fino ad oggi ho vinto tanto a livello di squadra e individuale, più di quello che potessi sperare. Ho sempre voluto venire all’Inter e adesso che ho l’opportunità non voglio andare via quando la situazione non è buona per la squadra. Voglio rimanere qui e fare bene”.
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