LA GAZZETTA DELLO SPORT. IL TECNICO SOTTO ESAME. La rabbia di Allegri: «Per il funerale dovrete attendere»
«Mi fa infuriare leggere che la Juve sta facendo cose uniche mentre per il Milan sembra sia una stagione da buttare. Sarà lotta dura, vincerà chi riuscirà a restare in piedi»
Ci vuole carattere per uscire dalle situazioni difficili e il Milan, contro il Chievo, ha dimostrato di averlo. Per Massimiliano ALLEGRI questa vittoria di misura è stata una liberazione, come attestano le sue dichiarazioni. «Contro la Fiorentina siamo caduti per la gioia di molti, ma siamo vivi. Quando avevamo quattro punti di vantaggio c’è stata una campagna mediatica in attesa di una nostra sconfitta. Per fare i funerali ci vuole ancora un po’ di tempo».
La prova d’orgoglio contro il Chievo restituisce ai rossoneri quelle certezze un po’ appannate dopo le difficoltà degli ultimi 10 giorni. «L’importanza della partita era altissima, se non avessimo vinto saremmo usciti dalla lotta scudetto. Questo è un risultato importante che ci rimette in testa alla classifica. Mi è dispiaciuto sentire che la Juve sta facendo cose straordinarie mentre per il Milan sembra che sia una stagione da buttare via. Loro stanno facendo bene, ma anche noi. Abbiamo avuto tanti infortuni e giocato moltissime gare, ma non cerco alibi. Il gol di MUNTARI mi farà dimenticare quello contro la Juve? Io non dimentico. Sarà una lotta dura fino alla fine, vincerà chi riuscirà a restare in piedi. I ragazzi sono stati bravissimi — aggiunge — hanno giocato con il cuore e con la voglia. Abbiamo ritrovato GATTUSO, DE SCIGLIO ha giocato dal primo minuto, YEPES ha fatto un’ottima partita nonostante non giocasse da quattro mesi». Allegri ha smentito la crisetta con Berlusconi: «Con il presidente non c’è nessun problema. L’ho sentito anche oggi, ha incitato la squadra e crede ancora in questo campionato». Ci crede Berlusconi e ci crede Adriano Galliani, che è diventato bianco come un lenzuolo quando il Milan ha rischiato la beffa nei minuti finali con il gol di Acerbi annullato per fuorigioco di Acerbi. Ci credono tutti e nessuno vuole mollare.
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