GAZZETTA DELLO SPORT. Allegri a oltranza «Non è finita qui» E ora scricchiola
«Dicevano che la Juve aveva chance anche quando era dietro, non vedo perché non dovremmo averne noi. Abbiamo la forza per rialzarci». La panchina è a rischio
Il lungo addio allo scudetto, o almeno alla testa della classifica, è cominciato in una porta di San Siro, sotto la curva nord, con l’ormai celeberrimo gol non riconosciuto a Muntari. Il cerchio si è probabilmente chiuso ieri, con un errore di Muntari sotto la curva sud. In questa discesa imprevista del Milan c’è tutto San Siro e il campaccio definito da Allegri «veramente brutto, la palla pesava come un macigno», riporta La Gazzetta dello Sport.
«La società farà i conti a maggio, non mi sento a rischio. Devo stare concentrato sul mio lavoro, tutti noi dovremmo restare concentrati, vivere partita per partita perché in queste settimane sono stati fatti troppi conti e conticini. Dovremmo chiuderci a quel che si dice fuori e pensare al Chievo. Secondo molti la Juve aveva grandi chance di vincere lo scudetto quando era dietro, non capisco perché ora non dovremmo averne noi».
«Questa sconfitta nessuno se l’aspettava, nemmeno noi, ma abbiamo la personalità per rialzarci. Può capitare nella stagione un momento così. Ricordo che abbiamo fatto una lunga rincorsa che ci ha permesso di andare a +4 sulla Juve, e questi sforzi li paghi. Ma non è finita». Se fosse finita, pensano in molti, lui sarebbe al capolinea. Le voci sull’erede sono più o meno fantasiose: si va da un innesto di Seedorf in panchina al ritorno di Capello all’arrivo di Lippi o Van Basten, un evergreen.