GAZZETTA DELLO SPORT. Ibra sfida l’incubo e 100 mila fischi
Stasera lo svedese guiderà l’attacco del Milan al Camp Nou
Centomila fischi aspettano Zlatan Ibrahimovic nello stadio che è stato anche la sua casa. Centomila fischi, o poco meno, perché in realtà il Milan si è portato dietro quattromila tifosi pronti a fischiare anche loro, ma di incoraggiamento e meraviglia, perché forse nessuno si aspettava di trovare il Milan ancora in corsa dopo i primi round con i marziani, come sottolinea La Gazzetta dello Sport. Il Milan è in piedi e ci vuol provare, anche se non dice più né double né tripletta, perché per la verità porta anche male.
E pare teso al punto giusto, arrabbiato per i torti che pensa di aver subito in campionato, e concentrato al punto giusto. E più di tutti deve essere concentrato Zlatan, al quale forse i fischi scivoleranno addosso. Perché in fondo più che la casa il Camp Nou è stato per lui un luogo di passaggio, tipo una camera d’albergo, o un appartamento ammobiliato con un bigliettino appiccicato sulla cassetta della posta «signor Zlatan Ibrahimovic, in transito».
Un’altra cosa non è piaciuta: il libro «Io Zlatan», nel quale Ibrahimovic non trova parole gentili per nessuno. Xavi, Messi e Iniesta, cioè i più amati dalla tifoseria blaugrana, sono trattati come ragazzetti che dicono sempre sì. Eppure dicono che anche Zlatan sia capace di disciplina. E’ abituato a vivere a modo suo, ma a Milanello è considerato da tutti un professionista serio, uno che si snerva con la perfezione e la pretende da se stesso e dagli altri. La sua perfezione passa per l’Europa e oggi Zlatan torna al Camp Nou, dove non si era presentato a settembre nella prima partita del girone perché infortunato.