In casa Milan nonostante l’imminenza dell’impegno contro il Barcellona non sembra essersi spenta ancora l’amarezza per il gol non convalidato a Robinho che per tutti gli appartenenti al club rossonero sembra avere superato la linea di porta ed è per questo che, visto che si tratta ormai del secondo episodio dall’inizio del campionato, ora l’intenzione è quella di richiedere alla Federazione un cambiamento importante nelle modalità di gestione di queste situazioni. Come aveva già annunciato a caldo dopo la partita Adriano Galliani si è quindi rivolto direttamente al presidente Abete attraverso una lettera aperta in cui una delle richieste più importanti che viene fatta riguarda l’introduzione dei giudici di linea, come già viene fatto anche in Champions League, visto che questo potrebbe aiutare a risolvere i dubbi in merito ai cosiddetti “gol fantasma”.
Caro Presidente – scrive Galliani rivolgendosi ad Abete -. Come certamente sai, il Milan è stato vittima in due recenti occasioni di altrettanti errori arbitrali: nel corso di Milan-Juventus e di Catania-Milan non gli sono infatti state attribuite due marcature, peraltro decisive ai fini dei risultati, perché la terna arbitrale non ha visto che il pallone aveva superato per intero la linea della porta. Le persone – e dunque anche chi dirige una partita di calcio – commettono inevitabilmente errori. Tra questi ultimi, però alcuni sono davvero molto difficili da accettare, pur mettendo in campo tutta la ragionevolezza e la comprensione disponibili. Tali sono quelli di cui per ben due volte il Milan è stato destinatario”. Una delle soluzioni ipotizzate recentemente era anche l’introduzione di alcuni strumenti tecnologici che potessero aiutare a ridurre gli errori umani, ma Galliani stesso sembra essere consapevole che questo è un passo ancora troppo difficile da compiere: “Mi rendo conto che soluzioni tecnologiche, quali quelle proposte da più parti, potrebbero trovare ostacoli e non essere accettate dal sistema – aggiunge Galliani -. Penso però che non vi sia ragione per non adottare anche da noi l’istituto degli arbitri di porta, già praticato dall’Uefa in Champions League: non prevede, mi pare, particolari accorgimenti e non ha alcuna caratteristica di “alienità”, ciò che potrebbe invece addebitarsi a sensori, moviole e simili. L’obiettivo di tutti, anche fuori del gioco del calcio, è l’eliminazione, quando possibile, dell’incertezza: credo quindi che quel che ti propongo si debba fare al più presto e mi sento di escludere che tu non convenga con me. Attendo dunque il tuo pronto intervento normativo nel senso qui suggerito e, grato dell’attenzione, ti prego di gradire i miei più cordiali saluti”. Non resta quindi che attendere la risposta da parte del presidente della FIGC Giancarlo Abete, anche se sembra difficile possano esserci cambiamenti visto che anche il presidente dell’Uefa Michel Platini non aveva nascosto la sua contrarietà all’introduzione della tecnologia.
Ilaria Macchi