GAZZETTA DELLO SPORT. IL MATTATORE Qui SuperIbra, a te Inter Il Milan rimonta la Roma: Juve a -7

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Lo svedese doppietta in cattedra dopo il gol di Osvaldo e oggi i rossoneri tiferanno nerazzurro

(Getty images)

Due gol per ribaltare la Roma con altrettanti messaggi incorporati. Il primo alla Juventus che stasera sarà costretta a battere l’Inter per rimanere a meno 4, il secondo al Barcellona che mercoledì si presenterà a San Siro. Ibrahimovic ha fame di scudetto e Champions, come dimostra la sua doppietta scaccia-paura, che permette al Milan di festeggiare come se avesse vinto non una partita ma una finale. Giusto così, perché in campo, anche se fatica troppo, comanda la squadra di Allegri.  Così si spiega l’esultanza conclusiva dei giocatori in campo e dei tifosi in tribuna, perché troppi segnali sembravano preannunciare la classica giornata storta. La prima brutta notizia, in prospettiva Champions, è l’infortunio muscolare di Thiago Silva, costretto a uscire dopo appena 11 minuti, prima di lasciare San Siro in stampelle.  In assenza di Nesta, è un altro duro colpo, ma la difesa rossonera regge anche perché la Roma è costretta a subire l’iniziativa di un Milan generoso anche se poco concreto. El Shaarawy, sempre più pericoloso quando parte a sinistra, dalla sua posizione preferita colpisce il palo a fine primo tempo. È il secondo sgambetto della fortuna, ancora più beffardo perché 3′ più tardi Osvaldo devia un tiro di De Rossi che spiazza Abbiati. Primo tiro in porta e Roma in vantaggio.  All’intervallo è facile pensare ai punti e agli infortuni che si lasciano per strada, a cavallo degli impegni di Champions. Ed è ancora più facile ripensarlo, quando in apertura di ripresa Totti spreca un incredibile regalo di Abbiati, spedendo il suo rinvio in tribuna. È questa la svolta della partita, perché sul 2-0 difficilmente la Roma sarebbe stata raggiunta. Ma al di là degli episodi, bisogna riconoscere che il Milan merita di risalire la corrente anche perché in difesa c’è chi non fa rimpiangere Thiago Silva: il sorprendente «Thiago» Bonera, mai così concentrato e preciso. E al resto provvede Ibrahimovic, nervoso e pasticcione fin lì, ma spietato dal dischetto quando trasforma il rigore concesso per un braccio alzato di De Rossi su tiro di Ambrosini. Ottavo rigore all’ottavo minuto, puntualmente realizzato, con porta socchiusa sul quarto successo consecutivo in campionato dopo quelli contro Palermo, Lecce e Parma. Mai il Milan era riuscito a vincere in casa in questo campionato dopo essere stato in svantaggio, perché nei due precedenti, contro Lazio e Udinese, al massimo aveva ricavato altrettanti pareggi nel girone d’andata.  Ma dopo altri 10 minuti ecco la prodezza di Ibrahimovic, che scatta in contropiede su lancio di Muntari, scavalca il portiere giallorosso con un pallonetto e poi appoggia in rete di testa, anticipando Kjaer: gol numero 22 in campionato per lo svedese, soltanto tre in meno del suo record italiano di 25 reti con la maglia dell’Inter. Ibra a parte, i meriti del Milan si mescolano ai demeriti della Roma, che riparte bene ma conclude troppo poco. E a nulla serve, quindi, la mossa di Luis Enrique, che sull’1-1 inserisce tre giocatori d’attacco, prima Pjanic e Bojan e infine Lamela, inseguendo una vittoria accarezzata nel primo tempo, poi trasformata in sconfitta nel finale. Una pericolosa ricaduta, perché se si continua a regalare così tanto agli avversari, il terzo posto diventa un miraggio. Il discorso, alzando l’asticella in chiave Champions, può valere anche per il Milan, perché i due gol di Ibrahimovic coprono lacune perdonabili soltanto nel nostro campionato. È vero che il ritorno di Boateng, molto più potente e incisivo di Emanuelson, è un’ottima notizia pensando al Barcellona, ma gli spazi concessi alla Roma sono un campanello d’allarme da non sottovalutare, perché Messi e compagni saprebbero sfruttarli meglio.

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