Dopo la strigliata, per tutti indistintamente, arriva il tempo degli esami. O meglio, dell’esame. Perché dal primo, ovvero la sfida di domani con la Juventus, poi dipenderanno anche gli altri. Mancano 10 gare al termine della stagione e, in occasione del suo blitz alla Pinetina di giovedì mattina, Massimo Moratti ha chiarito che non è più il momento di alibi o giustificazioni. Servono manifestazioni di orgoglio, dimostrazioni di attaccamento alla causa e l’occasione migliore per esibirle sembra proprio la gara con i bianconeri. E’ sentitissima per mille ragioni dal presidente nerazzurro e non può essere considerata alla pari della altre. Come anticipato, la prima verifica andrà in scena domani sera allo Juventus Stadium e Moratti, che non sarà a Torino e che con ogni probabilità volerà a Londra per sostenere la Primavera nella finale delle Next Generation Series, pur a distanza studierà con grande attenzione le prestazioni e l’atteggiamento di tutti i protagonisti. E’ chiaro che, come hanno ribadito anche ieri alla Pinetina sia il dt Branca sia il ds Ausilio, altre figuracce in stile Roma (0-4 all’Olimpico lo scorso 5 febbraio) non saranno tollerate. In caso di disfatta, peraltro, rischierebbe anche Ranieri, che giusto lunedì ha incassato nuovamente la fiducia di Moratti.