GAZZETTA DELLO SPORT. Ring Juve-Milan: primo verdetto. Vale la finale e un bonus scudetto

(Getty images)

Su una cosa almeno concordano Antonio Conte e Massimiliano Allegri: «Questa partita non c’entra con il campionato». Naturalmente hanno torto entrambi. C’entra eccome, perché sbattere fuori dalla Coppa Italia l’avversario diretto per lo scudetto, ti rende più forte in testa. Ed è la testa che governa le gambe. Se la Juve imbattuta, che ha già vinto due incroci stagionali su tre e ha pareggiato il terzo in casa del nemico, dovesse eliminare il Diavolo, si presenterebbe sul rettilineo delle ultime dieci giornate con il petto gonfio e tanta di quella autostima da considerare millesimi di secondo i quattro punti di distacco. Allo stesso modo, il Milan sa di avere l’occasione per infliggere alla Signora un trauma: la prima sconfitta stagionale, anzi, di più, la prima sconfitta ufficiale, a suo modo storica, nel nuovo stadio.

Velasco lo ripeteva spesso: «La mentalità vincente si ottiene vincendo». Per questo stasera Conte vuole guadagnarsi a tutti i costi la finale, cioè l’occasione per mettere nella bacheca della Juve il primo trofeo da allenatore, il primo dopo Calciopoli e la Serie B. Allegri però non ha nessun motivo per farsi da parte e non solo per i contraccolpi positivi in campionato. Il Milan mediterebbe sull’opportunità di rovesciare energie esagerate nella coppa nazionale, se comportasse un percorso sfiancante. Ma, dopo la sfida di stasera, resta solo la finale del 20 maggio. Una settimana dopo la fine del campionato.

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