A distanza di undici partite dalla fine del campionato è già possibile stilare un primo bilancio in merito al rendimento delle grandi squadre e dei protagonisti che hanno finora fatto meglio o hanno deluso nel rendimento, anche se analizzando il numero dei gol segnati emerge una coppia di realizzatori davvero sorprendente visto che non coinvokge solamente attaccanti di ruolo. Il titolo di capocannoniere, se il campionato finisse ora, infatti, sarebbe vinto da Zlatan Ibrahimovic, un attaccante che nonostante sia sempre stato tra i protagonisti principali della nostra serie A e vincitore dello scudetto in ogni occasione, in questa stagione sta dimostrando una continuità impressionante come dimostrano le diciannove reti che sono state già realizzate pur avendo dovuto scontare tre giornate di squalifica per lo schiaffo ad Aronica nella gara contro il Napoli.
Lo svedese, però, ha un partner che si sta rivelando certamente al di sopra delle aspettative e che in carriera non ha mai vantato le doti di un grande realizzatore: si tratta di Antonio Nocerino, il centrocampista prelevato dal Palermo l’ultimo giorno di percato per soli cinquecentomila euro per rimediare all’infortunio di Flamini e che si sta rivelando un vero investimento avendo già segnato nove gol (spesso proproo nella stessa gara in cui è andato a segno Ibra) arrivando quindi a rendere più importante il suo valore di mercato. La coppia Ibra – Noce ha già segnato 28 gol e nelle partite che restano alla fine del campionato può solo aumentare il proprio bottivo, che al momento li rende distanti dagli inseguitori: Cavani – Lavezzi del Napoli sono a quota 24 gol, Di Natale – Basta dell’Udinese sono invece fermi a 23 reti, mnetre Milito – Pazzini ne hanno fatte solo 19. Non va meglio nemmeno alle squadre romane visto che la Roma con Borini – Osvando è ferma a 16 reti e la Lazio ha invece totalizzato 21 reti con Klose – Hernandez.
Qyesti dati rivelano quindi l’importanza di Ibrahimnovic nello scacchiere rossonero dove non è determinante solo per i gol realizzati, ma anche per gli assist che fornisce ai compagni e Nocerino è l’esempio più lampante visto che lo svedese crea spazio con il suo movimento ai centrocampisti che hanno la possibilità di inserirsi e diventare pericolosi anche in fase offensiva. Acnhe i più scettici che ritenevano il numero ventidue rossonero (eredità pesante visto che era il numero indossato da Kakà) non all’altezza di non all’altezza di un centrocampo come quello del Milan che ha sempre schierato giocatori di qualità si sono quindi dovuti ricredere.
Ilaria Macchi