GAZZETTA DELLO SPORT. Ibra- Allegri sono scintille: «Con il tridente non mi trovo»
Zlatan nervoso alla fine della gara di Londra Il tecnico lo zittisce. Oggi il faccia a faccia
Tre punte ballerine. «Mi sono sentito fuori posizione per tutto il tempo in cui abbiamo giocato con tre attaccanti». La dichiarazione di Zlatan Ibrahimovic ai giornalisti svedesi è perfettamente in linea con la partita dell’Emirates e con quello che è successo nello spogliatoio dopo una partita dove non si è visto un gran furore, né da parte dello svedese né da parte degli altri milanisti, almeno per 45 minuti. E forse i 45 pericolosi minuti successivi, vissuti sull’orlo del crollo, hanno prodotto gli sfoghi successivi. Nell’intervallo non volava una mosca, tutti a testa bassa. Allegri ha utilizzato la sua solita tattica: non bastonare, per evitare guai peggiori, ma cercare di salvare il salvabile rassicurando i giocatori e riportandoli alla calma. La tattica ha funzionato, ma tutta la rabbia covata in quei 45 minuti di tensione ha provocato lo scoppio d’ira dello svedese, che si lamentava di un comportamento sbagliato, di una squadra paralizzata alla difesa. «Con quei due portieri in panchina è passato un segnale sbagliato». Allegri avrebbe ribattuto che era meglio stare tranquilli e parlare delle cose al momento giusto. «Ne discutiamo a mente lucida, quando sarà il caso analizzeremo la partita». Ma Ibrahimovic avrebbe insistito, alzando la voce oppure no, dipende dalle ricostruzioni: secondo celebri esperimenti, nessuno riporta i fatti allo stesso modo. Fatto sta che, decibel a parte, la questione va avanti finché il tecnico dice al giocatore di starsene zitto. Quando Zlatan esce e parla con i giornalisti svedesi, evidentemente non ha ancora smaltito l’arrabbiatura. «Se giochi in un grande club come il Milan questo non può succedere. Si può perdere in molte maniere, ma come abbiamo perso questa volta non è accettabile. Siamo il Milan e dovremo essere più forti e più stabili. Abbiamo provato a calmarci l’un con l’altro, ma non era una situazione semplice. Abbiamo commesso errori banali, credo che nella testa avessimo troppo il vantaggio accumulato all’andata, eravamo troppo cauti e non abbiamo provato a giocare la nostra partita. L’Arsenal è andato presto in vantaggio, poi ha avuto molte occasioni per segnare il quarto e il quinto gol, ma fortunatamente hanno fallito. A ogni attacco dell’Arsenal pensavo “e se segnano il quarto…”. È stato un sollievo alla fine. Dobbiamo imparare dagli errori commessi». Oggi Allegri parlerà al gruppo, non soltanto a Zlatan. L’atmosfera a Londra non era piaciuta nemmeno a lui, ma per natura il tecnico evita i toni forti. La sostanza però è diversa e ormai è chiaro, a qualcuno i metodi del liquidatore Allegri non piacciono. «La situazione con Zlatan è a posto, è un ragazzo fantastico, vince tanto perché è concentrato. Si è arrabbiato troppo? Io lo preferisco arrabbiato, perché quando non lo è perde in combattività. Comunque fra lui e Allegri è tutto okay», dichiara l’amministratore delegato Galliani cercando di troncare e sopire. Troncare e sopire è una tattica che non sempre funziona, ma chissà che il riconquistato primato in classifica non produca un’altra pace. Fino al prossimo dissidio.