CORRIERE DELLO SPORT. CONTE : «Alla Juve i rigori non li danno»
Il tecnico bianconero, espulso da Banti, torna sul contatto in area rossoblù tra Pulzetti e De Ceglie
Il quinto pareggio nelle ultime sei partite tiene viva la corsa della Juventus, perché dopo un paio di mesi di classifiche virtuali (partite rinviate, recuperi) ora i numeri sono finalmente reali: Milan 54, Juventus 52. La serata del Dall’Ara conferma inoltre ad Antonio Conte un paio di cose. La prima sta dentro ad una frase che gli scappa, più per rassegnazione che per polemica, nel consueto giro tra tv e stampa, « Tanto a noi i rigori non li danno a prescindere>>. La seconda è una certezza: provare a buttare giù questa squadra è impresa ardua. « Sono orgoglioso, perché ho un gruppo che non molla mai. Buttiamo sempre il cuore oltre l’ostacolo. Mi inorgoglisce la voglia di vincere di questi ragazzi. Ed è forse per questo motivo che siamo arrivati alla 26ª giornata di campionato e nessuno contro di noi ha gioito ». Intende dire: nessuno ci ha ancora battuto. Non ci è riuscito neppure il Bologna, che pure era andato in vantaggio. Alla fine, l’1-1 ha replicato il risultato dell’andata. Il problema è un altro: si chiama pareggite. Sono 13 i pareggi messi in fila dai bianconeri. Per ritrovare l’ultima vittoria bianconera bisogna risalire al 19 febbraio, 3-1 al Catania. Da quel momento in poi tre pareggi di fila, tre 1-1 contro Milan, Chievo e Bologna.
«Lasciamo gli arbitri tranquilli », dice subito il tecnico, saltando a piè pari le polemiche innescate dal contatto in area tra Pulzetti e De Ceglie, quando si stava già sull’1-1. « Nel primo tempo non ho visto una Juve diversa dalla ripresa. Abbiamo preso questo cazzotto nell’unico tiro in porta che ha fatto il Bologna. E comunque un trio come quello del Bologna, con Di Vaio, Ramirez e Diamanti, non ce l’hanno molte squadre di fascia media. Il gol del Bologna ancora per vie centrali? Il calcio non è la playstation, gli errori vanno messi in conto ». L’analisi che Conte fa della seconda parte. «Nel secondo tempo siamo stati più cattivi e incisivi. Meritavamo la vittoria, e non penso di dire fesserie. Non è arrivata ma consideriamo l’aspetto positivo: siamo a due punti dal Milan. Non dimentichiamo che abbiamo affrontato questa partita in emergenza» . «Non c’è niente da raccontare. Da parte mia non c’è stato nessun insulto, nessuna parolaccia, nessuna bestemmia, queste cose non fanno parte del mio costume. Era successa prima una situazione dubbia su De Ceglie, e ha protestato tutta la panchina. In ogni caso sono situazioni di calcio. Ne prendo atto ». Fa una pausa, gli scappa un sorriso. « Quest’anno ho tenuto duro. L’anno scorso mi avevano espulso due volte ma senza mai essere squalificato ». Gli preme di più guardare avanti. Domenica la Juve va a Marassi, affronterà il Genoa. In difesa, con la squalifica in arrivo di Bonucci, è ancora emergenza. « Giocheremo col coltello tra i denti. Noi nelle difficoltà ci esaltiamo. Vidal è una buona soluzione». Quando a Conte si riportano le parole di uno striscione indecente su Pessotto apparso nella curva Bulgarelli, il tecnico si stringe nelle spalle e si limita a sottolineare: « Non c’è da commentare. Il calcio è uno sport e credo che bisogna sempre rispettare tutti, nei limiti ».