GAZZETTA DELLO SPORT. «Galliani, sono Agnelli». È disgelo Una telefonata e dopo i veleni di Milan-Juve riparte il dialogo
Il numero 1 bianconero chiama l’ad rossonero per stoppare le polemiche. I due faranno fronte comune per difendere Beretta in Lega
La luce s’è riaccesa. Juve e Milan hanno già chiuso il caso-Muntari. Al telefono Andrea Agnelli e Adriano Galliani martedì sera hanno riavviato il dialogo tra i due club dopo la tempesta di sabato sera a San Siro. Pace firmata, allora? Ad essere più cauti potremmo parlare magari di tregua. Ma quel che importa è che i vertici di corso Galileo Ferraris e via Turati abbiano accantonato in fretta le polemiche per ripromettersi di chiudere la stagione con rispetto reciproco. E senza ulteriori strascichi dialettici. Del resto, all’origine della querelle c’era proprio il risentimento rossonero per le dichiarazioni juventine che avevano prospettato la questione arbitrale. E non a caso Adriano Galliani s’era lamentato proprio di questo nel duro faccia a faccia con Antonio Conte nell’intervallo della sfida-scudetto. Va dato atto al presidente della Juve d’aver fatto lui il primo passo, E’ stato Andrea Agnelli a chiamare l’a.d. rossonero, rompendo subito il ghiaccio. Trovando evidentemente un Galliani conciliante. La ripresa del dialogo, dunque, ha permesso di chiarire che nessuno ha voglia di esasperare gli animi. E partendo da questa reciproca constatazione i due dirigenti si sono impegnati ad abbassare i toni. Se non proprio ad azzerare le esternazioni sul tema. In questa vicenda, ad ogni modo, è stato decisivo il rapporto di stima che da sempre unisce il presidente bianconero al massimo dirigente milanista. A rasserenare gli animi hanno contribuito anche le decisioni morbide del giudice Tosel che, tolta l’inevitabile squalifica per tre giornate a Mexes, ha chiuso il caso-Galliani con una diffida, mentre non ha applicato la prova televisiva né per Muntari né per Pirlo. Decisione salomonica per i pasdaran, ma utile a voltar pagina e allontanare le attenzioni dalla questione arbitrale. E in questo auspicato ritorno alla normalità c’è anche la partita politica all’interno della Confindustria del calcio. Agnelli e Galliani sono da tempo sulla stessa barca. E nella telefonata di martedì Agnelli e Galliani hanno toccato anche il tema dell’assemblea di domani della Lega di serie A. All’ordine del giorno c’è la richiesta di dimissioni del presidente Maurizio Beretta sottoscritta da otto club: Inter, Bologna, Cagliari, Cesena, Lecce, Novara, Palermo e Siena. Il regolamento di Lega di serie A prevede un quorum di 14 voti perché la petizione venga accolta. Ma sia Juve che Milan sono per la continuità e stanno lavorando per raccogliere il consenso più ampio possibile in questa votazione. Anzi, la strategia è proprio quella di evitare la conta per garantire una soluzione costruttiva che vada incontro alle esigenze della maggioranza dei 20 club della massima serie.