GAZZETTA DELLO SPORT. Due squadre rinnovate Galliani al risparmio Con Pirlo che Signora
Progetti partiti da lontano per cambiare pelle. I rossoneri hanno fatto affari con i parametri zero, a Marotta ne è bastato uno
Scaldiamo i motori per Milan-Juve. E fotografiamo il peso delle due grandi del campionato a partire proprio dai giocatori scesi in campo nell’ultimo turno. Vincenti con lo stesso risultato contro Catania e Cesena, le squadre di Allegri e Conte hanno altri punti in comune. E non ci riferiamo agli aspetti tecnici. Negli ultimi 18 mesi Milan e Juve hanno cambiato pelle in maniera radicale. E con il preciso intento di voltar pagina.
Svolta rossonera In via Turati l’estate 2010 segna l’inizio di una rivoluzione interna in grande stile. In silenzio Adriano Galliani dà l’addio a ben 10 giocatori e apre le porte ad un ricambio di cui ora notiamo i frutti. Poi. la scorsa estate c’è anche il discusso sacrificio di Pirlo. Scelte innanzitutto manageriali. La nuova era impone una riduzione dei costi: sia nei trasferimenti che negli ingaggi. Non si scappa. In punta di piedi il Milan ha cambiato pelle e si prepara a un nuovo scossone estivo, visto che ci sono altri 12 rossoneri in scadenza e il progetto societario è quello di ringiovanire ancora l’età media della rosa. Un obiettivo ormai a portata del club di Silvio Berlusconi che proprio ieri ha festeggiato il suo ventiseiesimo compleanno alla guida del club. E il fatto che il patron ad aprile tornerà presidente è la riprova dell’impegno a dare continuità ad una gestione che è già nella storia del club.
Quasi in contemporanea a Torino sono cambiate tante cose con l’avvento di Andrea Agnelli nel maggio del 2010. Le ambizioni del giovani presidente medicano le ferite del mondo bianconero, uscito malconcio da Calciopoli. E con Beppe Marotta al fianco avvia un radicale lavoro di rinnovamento. L’imperativo è quello di tornare il più in fretta possibile ai fasti dei bei tempi. La prima stagione con Delneri non dà gli attesi risultati, ma gli investimenti sono ingenti. E tutti di prospettiva. Ma è fatale che non tutte le tessere combacino in un mosaico così complicato. a far da contrappasso, però, c’è l’unico parametro zero bianconero: quell’Andrea Pirlo arrivato proprio dai rossoneri. E con le polemiche ormai note. In via Turati giurano di non essersi pentiti e considerano l’addio un male necessario nel rispetto del nuovo corso. E’ oggettivo, però, che l’ingaggio del bresciano ha dato alla Juve un valore aggiunto, a questo punto, determinante nella lotta-scudetto. La strategia juventina è più tradizionale e ha dei parametri ferrei. Del resto la famiglia Agnelli ha sopportato sacrifici importanti: soprattutto gli ultimi aumenti di capitali, resisi necessari dopo le mancate qualificazioni nelle coppe. Nel mezzo c’è l’investimento per lo Juventus Stadium che già sta portando i primi frutti. Ciò nonostante all’ultimo mercato di gennaio Conte ha avuto altri tre petali in regalo: Caceres 1,5 di prestito, Padoin 7 e Borriello prestito. Invece il Milan, oltre a Muntari, ha riportato a casa Merkel e Strasser, ora infortunati. Anche loro prima o poi torneranno utili a Max Allegri in attesa dei recuperi di Flamini e Gattuso, Ma questa è un’altra storia che prescinde dal mercato. Il dato di fatto è che sia il Milan che la Juve hanno messo tanta benzina verde nei loro motori. Ciò assicura ad entrambe un lungo respiro e la prospettiva di ritrovarsi di fronte per i traguardi più importanti. Il problema, insomma, è per le rivali. Una su tutte? L’Inter, anch’essa attesa ad un cambio generazionale importante.