GAZZETTA DELLO SPORT. Diritti in chiaro: tutto da rifare Lotito irrita il Coni
Un ‘assemblea di routine non è passata inosservata dalle parti del Coni per la presenza del patron biancoceleste
Quella di ieri sembrava una giornata di calma apparente in Lega. I movimenti della minoranza avvenivano, ovviamente, fuori dalle ritualità ufficiali. E così in assemblea i club hanno deciso all’unanimità di rifiutare le offerte pervenute per i diritti tv del triennio 2012-15 rimasti invenduti. Respinta al mittente la proposta al ribasso della Rai per il calcio in chiaro, cioè per le trasmissioni 90o minuto, Stadio Sprint e Domenica Sportiva, e per la radio. La Lega ha deciso di rifare il bando spacchettando i diritti televisivi almeno in due parti: così la tv di Stato potrebbe salvare i suoi programmi storici. Proseguirà per altri 30 giorni la trattativa privata con Europa 7 e Pangea per cercare un’intesa ancora difficile sulla diretta di otto squadre quelle non coperte da Mediaset sul digitale terrestre a pagamento.
Ma neanche un’assemblea di routine come questa è passata inosservata dalle parti del Coni. Il massimo organismo sportivo italiano fa sapere che «parlerà nei modi e nei tempi opportuni», ma lascia trapelare una «notevole irritazione». In particolare, per la partecipazione di Claudio Lotito ai lavori assembleari. Dopo la condanna in primo grado per frode sportiva Calciopoli e nonostante la richiesta della Lega di modificare l’articolo 22 bis delle Noif, il patron della Lazio è stato sospeso dalle cariche sociali. Nel frattempo, il Coni ha approvato le nuove norme sull’onorabilità e, di conseguenza, la Federcalcio ha inviato una raccomandata a Lotito per annunciare la sua sospensione da consigliere federale. La Lega spiega che Lotito ha preso parte all’assemblea proprio in qualità di consigliere federale delegando un’altra società il Genoa a votare per lui.