Chi fa la spia non è figlio di Maria, recita la filastrocca e lascia intendere Galliani assieme a qualche giocatore rossonero il giorno dopo le esternazioni di Giorgio Chiellini.
Delusione Riavvolgiamo il nastro. Dopo il parapiglia in campo a fine gara, Chiellini lasciando San Siro racconta davanti alle telecamere: «Non ha lasciato occhi neri, ma quello di Ibrahimovic è lo stesso gesto fatto con Aronica. Se occorrerebbe la prova tv? Vedete un po’ voi…». La replica del Milan non si è fatta attendere ed è arrivata ieri pomeriggio. Su più fronti. Dirigenziale e di squadra. Con il «Chiello» unico imputato di fronte alla corte rossonera. Galliani si ritiene quasi tradito da un amico: «Mi spiace per Chiellini — ha detto l’a.d. rossonero a Milan Channel —. E’ un ragazzo intelligente, una persona che stimo. Ma non mi è piaciuto. Invocare la prova tv di fronte alle televisioni è qualcosa che proprio non mi è piaciuto. Lui è un giocatore importante, è un nazionale: che bisogno aveva di invocare la prova tv per non avere contro Ibra nella gara di ritorno? Ho rivisto le immagini, non c’è proprio nulla. Si è comportato molto meglio Storari. Quando finisce una partita dovrebbe finire tutto, così invece è come dire “signora maestra, ha visto, mi ha dato una sberla…”. Che poi sberla non è stata».
Recidività Chiellini ha dunque chiesto la prova tv. Ci sarà? Pare di no. Fino a ieri pomeriggio il giudice sportivo Tosel non aveva ricevuto alcuna segnalazione dalla Procura federale. Entrando più nel dettaglio, una delle condizioni per l’utilizzo della prova tv è la presenza della condotta violenta: ma la «ditata» di Ibra sulla guancia Storari non sembra un gesto tale da configurarla (diverso sarebbe se il dito fosse finito in un occhio).