GAZZETTA DELLO SPORT. Allegri cerca una vittoria per intimidire la Signora Conte risponde con i nuovi
Il Milan tenta di incrinare le certezze bianconere, la Juve testa gli ultimi arrivati nel mercato di gennaio
Antonio Conte non ha caricato i favori del pronostico sulle spalle del Milan solo perché è un «furbacchione» e perché punta a filarsela «a fari spenti», come sostiene Adriano Galliani. Conte sa benissimo che quella di stasera non è semplicemente la semifinale di Coppa Italia, ma è anche il primo tempo del duello scudetto che si celebrerà a San Siro il 25 febbraio quando si potrebbe decidere la sorte del titolo. Conte sa anche che la Juve stasera rischia un contraccolpo peggiore rispetto al Milan. Una sconfitta dopo venti partite positive sarebbe fisiologica, certo, ma dovesse arrivare proprio contro l’avversario più accreditato nella lotta-scudetto, per lo più in emergenza, inserirebbe il tarlo del dubbio nella testa della capolista: cosa potrebbe diventare il Milan, nella volata di primavera, quando recupererà i Pato e i Boateng? Allegri lo scorso anno dimostrò di saper sopportare le grandi tensioni quando gestì la rimonta dell’Inter di Leonardo per poi batterla nel derby e volare via. Lì il tecnico meritò il titolo e laurea di big. Conte deve ancora dimostrare di saper gestire un vero momento di crisi. La sua strepitosa Juve non gliene ha ancora dato l’occasione. Che Conte sappia trasmettere carica è fuori discussione. La Juve, agonisticamente elettrica, vive sui nervi. Ma un tecnico, a volte, deve fare l’opposto: abbassare il voltaggio, minimizzare le scorie di un tonfo, seminare serenità. A questo piano del Diavolo (vincere per turbare la Signora), Conte oppone un turnover spavaldo: riposo per Marchisio e Vidal, in campo i nuovi Caceres, Padoin e Borriello e il baby Marrone. Milan-Juve è anche questa guerra fredda, l’incrocio di strategie psicologiche destabilizzanti. Ma non solo. Milan-Juve è anche l’orgogliosa rincorsa di Ibrahimovic a una magia per farsi perdonare della manata vigliacca ad Aronica; è una delle ultime occasioni che avrà il leggendario Del Piero per accendere San Siro; è il gustoso assaggio di giovani predestinati come El Shaarawy e Marrone, che hanno già mostrato le loro credenziali; è una nuova puntata della lotta a centrocampo tra il talentuoso possesso del Milan e la folta aggressività della Juve. Una cosa è certa: Milan-Juventus è molto di più di una semifinale di Coppa Italia. C’è in gioco tutto.