GAZZETTA DELLO SPORT. Milan, primo obiettivo: grande contro le grandi
La squadra rossonera non riesce a fare punti con le big del campionato
Non è più il Milan di una volta, soprattutto non è più il Milan di Massimiliano Allegri, che nei confronti diretti scintillava, e alla fine vinceva lo scudetto. Questa volta la storia è alla rovescia e ricorda tanto quella di scudetti vinti in provincia, senza sprecare punti con squadre più deboli, mettendo fieno in cascina, come usava dire Fabio Capello. In maniera più articolata, Allegri la mette così: «Per primeggiare in campionato bisogna vincere le partite anche quando si gioca male, come ha dimostrato l’Inter negli anni dei duelli con la Roma. Sarebbe bello mangiare solo aragoste e caviale, ma a volte bisogna accontentarsi del panino col prosciutto».
Finora il Milan ne ha raccolti 5 contro le prime sette della classifica, come sottolinea La Gazzetta dello Sport. Allegri non ci vede una tendenza, o la dimostrazione di una nuova debolezza. «La verità è che non meritavamo di perdere né contro l’Inter né contro la Lazio, e siamo stati puniti al minimo errore. Ma io non voglio ridurre tutto a episodi». Questa critica, di non riuscire più ad avere la personalità giusta con le grandi, lo perseguita da quando, un girone fa, il suo Milan fu rullato dal Napoli che nella stagione dello scudetto aveva lasciato al Milan 6 punti.
Con la Juve c’è poco da dire, visto che anche lo scorso anno il Milan perse il primo incontro, per giunta a San Siro. Il campanello d’allarme è suonato nel derby: Allegri in precedenza ne aveva vinti tre su tre, Supercoppa compresa. Con la Lazio ha conquistato un punto su 6, l’anno scorso ne aveva raccolti due. Per ora la squadra di Allegri ha fatto un pareggio con l’Udinese, come un anno fa, e con la Roma ha vinto. Insomma, la differenza la fanno le sconfitte con Juve e Inter, e il confronto con gli anni precedenti: lo scudetto di Zaccheroni passò per Torino, quello di Ancelotti transitò da Roma.