LA GAZZETTA DELLO SPORT. Ecco Caceres 2 anni dopo A Siviglia ha smentito Pep
Il difensore uruguaiano torna alla Juve dopo aver brillato nella Liga Le panchine al Barcellona sono un ricordo, adesso è cresciuto
Era uno dei migliori, ma l’offerta era di quelle che non si possono rifiutare per stessa ammissione del club. E allora il Siviglia ha detto si al «sacrificio», lasciando partire Martin Caceres per Torino. Titolare fisso, salvo infortuni o malanni, nelle ultime due stagioni con Alvarez, Manzano e ora Marcelino, il difensore uruguayano era uno dei migliori della ridimensionata rispetto al recente passato squadra andalusa. In questo anno e mezzo lo hanno usato quasi sempre al centro della difesa, dove aveva tolto il posto al francese Escudé, ma se c’era bisogno lo mandavano sulla fascia destra. In cambio della fiducia Caceres ha offerto la sua merce abituale: impegno, forza, corsa, testa intesa come colpo di, agonismo, generosità. Del resto l’uruguaiano col Siviglia si sentiva in debito. Sono stati loro a rilanciare una carriera partita in quarta e temporaneamente arenatasi sull’attraente secca blaugrana. Nel 2008 il Barcellona versò al Villarreal proprietario del cartellino del giocatore che aveva prestato al Recreativo non meno di 16,5 milioni di euro. Alla corte di Pep Caceres si trovò catapultato alla corte di Pep Guardiola, appena arrivato pure lui, e diciamo che non fu amore a prima vista. Martin era ancora grezzo, un prodotto che prometteva bene ma sul quale era necessario lavorare parecchio, e soprattutto aveva un difetto che attorno al Camp Nou è come un fossato invalicabile: non sembrava avere le qualità tecniche richieste ai difensori del Barça per la fase d’impostazione. Il debutto, dalla panchina al posto del messicano Rafa Marquez, arrivò solo il 22 ottobre e in generale lo spazio nella squadra che si apprestava a vincere 6 titoli era limitatissimo. Caceres riuscì a trovare posto sulla panchina dell’Olimpico nel giorno della finale di Champions vinta dal Barça contro il Manchester United, ma in agosto fu sollevato quando arrivò la notizia del prestito alla Juventus. Tappa bianconera condizionata dagli acciacchi, ritorno a Barcellona ed ecco il Siviglia, che prima lo prende in prestito e poi estate 2011 paga i 3,5 milioni di euro necessari per l’acquisto definitivo. Due i moti nvi del riscatto in ordine casuale: il prezzo e le qualità mostrate nella stagione 2010-2011. Come già col Recreativo, Caceres aveva mostrato di apprezzare l’aria dell’Andalusia. A Siviglia lo vedevano come l’erede di Javi Navarro, storico capitano, per i capelli lunghi e l’esuberanza fisica. Però di fronte all’offerta della Juventus, 1 milione e mezzo di euro ora, altri 8 milioni in due tranche a giugno ed entro la fine della prossima stagione con 900.000 euro che vanno al Barça, non hanno avuto dubbi. «Arrivederci Martin, e grazie. Cercheremo un altro erede di Navarro, l’economia è troppo importante».