LA GAZZETTA DELLO SPORT. Numeri da campioni La Juve di Conte balla sulle punte per tornare regina
Mancano le reti degli attaccanti per completare un assetto perfetto: centrocampo e difesa ok
Prima in classifica con l’amaro in bocca. Anche questo è un segnale. La tristezza dello Juventus Stadium dopo il pareggio con il Cagliari e in attesa del derby di Milano certifica l’impresa di Antonio Conte. In pochi mesi di lavoro non solo ha rigenerato una squadra reduce da due stagioni fallimentari, ma ha trasformato e compattato l’ambiente al punto da creare aspettative esagerate in confronto al reale potenziale tecnico. I giocatori stanno offrendo un rendimento notevole e probabilmente impensabile in estate, ma è fin troppo evidente che il primato della Juve porta la firma dell’allenatore. Il lavoro tattico, atletico e psicologico di Conte ha ridato rispettivamente organizzazione, aggressività e autostima. Quasi tutti i giocatori stanno rendendo al massimo, come accadeva agli interisti con Mourinho: adesione totale al progetto, convinzione nei propri mezzi e voglia di andare oltre i limiti. Ci sono miracoli che Conte non può fare, tipo insegnare come si tira a Krasic. Ma, viste le premesse, mezzo campionato al vertice rappresenta un’impresa. L’allenatore predica logicamente prudenza, ma avendo vissuto da giocatore la pressione che circonda la Juve sa bene che ogni passo falso sarà criticato e che a questo punto i tifosi sognano almeno la qualificazione diretta alla Champions League, ossia il secondo posto. In attesa che sia lo stesso Conte a fissare l’obiettivo minimo (il tecnico ha detto che lo indicherà alla fine del girone d’andata), ci sono alcune cifre che fanno sperare i tifosi. La prima riguarda l’imbattibilità: dopo aver stabilito il record di gare iniziali senza sconfitte, adesso i bianconeri vanno a caccia del primato assoluto. Nella storia della Juve la serie più lunga risale al 2005-06: con Fabio Capello in panchina arrivò una sconfitta alla 10ª giornata contro il Milan e poi ci furono 28 risultati utili consecutivi. Con le prime due partite del 2007-08 (nel 2006-07 la Juve era in B) l’imbattibilità in A salì a 30 gare. Alla squadra di Conte ne mancano 12. E a proposito di imbattibilità, non si può non tener conto dell’effetto Juventus Stadium. Il nuovo impianto non è ancora stato violato e considerando le ultime gare della scorsa stagione i bianconeri non perdono in casa da 14 partite. Tra il 1° maggio 2005 e il 7 maggio 2006 arrivarono 17 incontri casalinghi senza sconfitte. Poi, al ritorno in A, la Juve vinse la prima e perse la seconda. Nei campionati a 20 squadre è rimasta imbattuta in casa in due occasioni: nel 1951-52 e appunto nel 2005-06. In questo momento la Juve di Conte ha anche la miglior difesa del campionato. Nei campionati a 20 squadre le prestazioni migliori sono arrivate nel 2005-06 (24 gol incassati complessivamente) e nel 2004-05 (27): più o meno ci siamo. E allargando il discorso ai campionati con meno squadre, la proiezione della media-gol subiti in ogni incontro pone la Juve di Conte al 10° posto assoluto nella storia bianconera a dimostrazione dell’ottimo rendimento nella fase di non possesso. Infine, il dato sui gol dei centrocampisti: sono già 15 (su 29 complessivi). Sia nel 2009-10 sia nel 2010-11 furono 19 in totale: un limite che è destinato a essere superato e che dimostra la crescita della manovra corale. Un altro merito di Conte che adesso ha bisogno dei gol delle punte per provare davvero a vincere lo scudetto.