GAZZETTA DELLO SPORT. Rebus Pato Il Milan si interroga Leader o incompiuto? Allegri, il cattivo del film E Berlusconi fa il buon papà
GAZZETTA DELLO SPORT. Rebus Pato Il Milan si interroga Leader o incompiuto? Allegri, il cattivo del film E Berlusconi fa il buon papà
Dopo una settimana intensa, il Papero ha deluso nel derby e la società rossonera si interroga sul suo futuro
E’ ancora presto, ma a volte sembra già tardi. Dopo la conferma di Berlusconi e i fischi nel derby, Pato torna ad essere il rebus più grande del Milan, ed è probabile che ormai la litania delle potenzialità sia diventata fastidiosa anche per lui. Pato Pato Pato. E’ stata una settimana strana per il brasiliano e si è conclusa nel peggiore dei modi. Era stato il protagonista nel derby mesi fa, grazie alla sua doppietta e alla partita perfetta il Milan aveva superato l’Inter e agguantato lo scudetto. Ci si aspettava una prestazione simile se non identica l’altra sera. «Io resto, il Milan è casa mia», ha detto giovedì. Un’agenzia di stampa francese, la più autorevole, aveva appena diffuso la notizia dell’accordo raggiunto per la cessione di Pato al Psg. Persino il manager dei parigini Leonardo, che di solito sta un passo indietro, si diceva «molto ottimista», invece Pato faceva scoppiare la bomba: «Io resto». Non si è capito quanto fosse decisiva la sua volontà di restare: fatto sta che Silvio Berlusconi ha bloccato l’affare Tevez e Pato è ancora a Milanello, con i suoi problemi e con i problemi tattici del Milan. Il brasiliano ha chiuso la stagione scorsa con una media voto di 5,94, ma anche superando i cinquanta gol con il Milan: mai nessuno ci era arrivato così presto (Pato non aveva ancora 22 anni). Ha risolto partite importanti come il derby senza Ibra (squalificato) e la partita contro il Napoli. Nello scudetto c’era la sua zampata: l’immagine più gettonata della festa era stato il suo bacetto a Barbara Berlusconi sul prato di Roma. Sembrava arrivata l’attesa consacrazione. La stagione era ricominciata a Pechino contro l’Inter: Pato parte dalla panchina, poi un suo tiro finisce sul palo e innesca Boateng per il gol del successo. La sua immagine sembrava davvero più definita e non soltanto per il legame con la figlia del presidente Barbara Berlusconi. I due sono stati fotografatissimi per tutta l’estate, nonostante l’atteggiamento globalmente discreto della ragazza è stato impossibile lasciare la storia lontano dai riflettori. Tanto che, quando Pato ha chiuso la porta al Psg, le voci si sono fatte forti: è stata Barbara a bloccare la trattativa. Ma è intervenuto il padre, con Galliani intento a portare avanti le trattative, con Pato e con i media: «Ho deciso io». Un peso in più sulle spalle di Pato, che con il suo allenatore Allegri ha un rapporto complicato da questioni tattiche. Allegri è un colonnello, ama gli attaccanti che sanno sacrificarsi e leggere le partite, non a caso adora Robinho. Ma Robinho corre e poi si fa fischiare con i suoi artistici errori, mentre Pato ha il gol nelle vene, anche se non si capisce mai se preferisce giocare come prima o come seconda punta. Pare una bestemmia con tutti quei gol segnati, ma la strada di Pato torna in salita. Nonostante il romantico no al Psg, i ballottaggi con Robinho non sono finiti.