GAZZETTA DELLO SPORT. Allarme bianconero. Gli attaccanti graffiano poco
E’ questo l’unico vero problema della Juventus capolista
Stringi stringi, il calcio è un gioco semplice. Devi fare gol. La porta è sufficientemente grande da non renderla un’impresa impossibile: devi fare gol. Il calcio è anche un gioco corale. Possono segnare tutti, portiere compreso. Ma ci sono dei momenti, delle partite, delle situazioni in cui ti servono i grandi attaccanti: quelli che tirano il gol fuori dalla spazzatura, che non fanno differenza tra una rete bella e una brutta, di tacco o di punta, quelli che senza gol non possono vivere perché soffrono di una dipendenza assoluta. Negli ultimi dieci anni la Juve ha avuto due eccezionali rappresentanti della categoria: Pippo Inzaghi e David Trezeguet, come ricorda La Gazzetta dello Sport. Adesso ci sono ottimi attaccanti, molto più bravi fuori area, ma meno cattivi vicino alla porta.
Le cifre non raccontano mai bugie. In diciotto giornate i gol delle punte (nella definizione rientrano Matri, Vucinic, Quagliarella, Del Piero e Borriello) sono stati appena 11 (Matri 7, Vucinic 3, Quagliarella 1) e non è mai successo che due attaccanti abbiano segnato nella stessa partita.
Mirko Vucinic fotografa perfettamente la situazione: «Abbiamo creato parecchie occasioni, ma non siamo stati bravi a finalizzarle». Questo è il problema e Mirko non ha la soluzione: «Se sapessimo come migliorare, segneremmo molto di più. Ci dite che serve più cinismo, ma credo che serva anche più fortuna. Il Cagliari ha fatto solo un tiro e ha segnato, mentre noi siamo stati molto più pericolosi. E non credo che abbiamo fatto un passo indietro e nemmeno che siamo in difficoltà dal punto di vista fisico visto che abbiamo sfiorato la vittoria al 95’».