ROMA. Montali: «De Rossi? C’erano stati incontri per il suo rinnovo, non sarà una decisione facile la sua»
L’ex dirigente della Roma parla del momento legato al club giallorosso
Gian Paolo Montali, dirigente della Roma dal 2009 al 2011, interviene ai microfoni di Sky. Come è stata la sua esperienza nella Capitale? Gli manca? «Un posto dove mi sono trovato molto bene. Due anni duri, non semplici. Il primo straordinario, a un passo dallo scudetto. Il secondo con un cambio di proprietà non semplice da fare. Mi manca proprio Roma, il cuore della città, che poi è la Roma. Mi manca la Roma, sono stati due anni belli, è un progetto al quale mi sarebbe piaciuto prendere parte. Ma è giusto che la nuova proprietà si sia scelta i propri uomini»
Nella scelta di Montella come allenatore della Roma ha pesato la sua volontà? «E’ stata una scelta fatta di comune accordo, ci ha visto tutti unanimi. Un po’ mi rivedevo in lui. Io a 26 anni allenavo in Serie A e a 29 avevo fatto il Grande slam. Avevo stima in Montella e gli è stata data questa possibilità. Lo conoscevo poco dal punto di vista tecnico, ma sapevo che aveva le qualità per diventare un bravo allenatore. Sta facendo molto bene nel Catania»
Non poteva rimanere a Roma Montella? Si parlava di problemi con i senatori: «Questo non è vero. Tra le qualità che ha è un allenatore innovativo, e si è visto con i giovani. Lui lavorava con i Gps. Cambia i moduli di gioco, li adatta ai giocatori e ha un carattere molto forte. Non aveva timore nei confronti dei giocatori. Credo sia legittimo che una nuova proprietà decida di scegliere i propri uomini. Credo che Montella poteva diventare un fulcro, ma si è deciso per Luis Enrique. Ho rispetto per le società che mettono gli allenatori al centro del progetto, così come sta facendo la Roma con Luis Enrique»
Un commento su De Rossi. Ai tempi di Montali si parlava già di rinnovo? «C’erano stati degli incontri, il giocatore aveva dimostrato disponibilità e noi l’abbiamo fatto presente ai nuovi proprietari. Il periodo in cui è stato impegnato Daniele in questo cambio di proprietà è stato lungo, non è stato semplice, ma credo che il giocatore è molto legato alla società e non sarà una scelta facile per lui»