GAZZETTA DELLO SPORT. IBRA, più sta lontano dall’area e più graffia. «Assist per Tevez? Sicuro»

GAZZETTA DELLO SPORT. IBRA, più sta lontano dall’area e più graffia. «Assist per Tevez? Sicuro»

L’attaccante del Milan ieri ha segnato e ha fatto segnare il suo compagno Boateng

(Getty images)

L’evoluzione della specie: più gioca lontano dalla porta, più è decisivo. Il paradosso che Zlatan Ibrahimovic ha costruito su se stesso è diventato il motore capace di spingerlo fin lassù, assieme a Denis e Di Natale in cima alla classifica dei marcatori. Ieri Ibra ha abbassato ulteriormente il suo baricentro, andando a comandare palloni fin sulla linea di centrocampo. Il primo gol del Milan racconta tutto: Zlatan è partito a circa 35 metri di distanza dalla porta di Consigli, ha scambiato di fino con Zambrotta e l’ha messa in mezzo per Pato, che gli ha procurato il rigore, come riporta La Gazzetta dello Sport.

Dodici gol dopo 17 partite: significa una media di una rete ogni 102 minuti. Ibra non era mai partito così forte in tutta la sua carriera. E poi ci sono gli assist. Lui ci tiene tantissimo. Basta vedere come ha esultato ieri dopo aver depositato il pallone sul piatto di Boateng, e basta sentire come ha commentato a fine gara: «L’assist per Prince mi ha dato più soddisfazione del gol, aiutare i compagni mi dà una gioia maggiore». Persino con chi ancora non c’è. Domanda: e se arrivasse Tevez, fate segnare anche lui? «Sicuro», annuisce Zlatan. Un vero filantropo, a dispetto di chi lo dipinge più mister Hyde che dottor Jekyll.

 

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