LA GAZZETTA DELLO SPORT. Conte: “Borriello scarto del Milan? Lo era pure Pirlo”
Le prime impressioni del tecnico bianconero dopo l’arrivo dalla Roma dell’attaccante azzurro
Se Antonio Conte si aspettava domande leggere da parte dei giornalisti arabi, è rimasto deluso. Qualcuno gli ha perfino chiesto come mai faccia in ritardo le sostituzioni e si è preso una risposta piccata: «Aspetto il momento opportuno per fare i cambi e credo che i fatti finora mi abbiano dato ragione». Parole chiarissime anche a Dubai, quindi. E così, quando arriva il momento di dialogare con la stampa italiana, parte anche una battuta velenosetta nei confronti del Milan che di questi tempi è un po’ tutto: campione in carica, rivale per lo scudetto e vicino di allenamenti a Dubai.
Conte, perché Borriello?
“Dietro alle nostre operazioni c’è sempre un ragionamento. E’ stata una volontà comune: non l’ho chiesto io e non me l’ha imposto la società. Come avviene prima di ogni acquisto, abbiamo fatto le necessarie valutazioni”.
Il Milan aveva scartato Borriello: voi cosa avete visto di speciale in lui?
“Ci auguriamo di aver visto in lui le stesse cose che avevamo visto in Pirlo».
Nella Roma, però, quest’anno non ha mai segnato.
«Bisogna considerare che ha giocato poco e poi analizzare il suo valore complessivo. Alla fine vedremo chi avrà ragione. Ricordo che in estate la nostra campagna acquisti era stata criticata, ma adesso siamo primi in classifica».
La concorrenza in attacco è sempre più forte. Non è preoccupato per le possibili reazioni negative?
«La Juve è una grande squadra e come tale deve avere una rosa ampia. Il posto non è garantito per nessuno e i nuovi acquisti dovranno dimostrare di meritare la maglia e di poter cambiare le gerarchie».
Sono previsti altri interventi sul mercato?
«Decideremo se e come intervenire considerando la competitività degli altri reparti. La filosofia della Juve, comunque, è molto chiara: arriva solo chi può aumentare la qualità del gruppo».
Ieri lei è salito sul Burj Khalifa, l’anno scorso l’aveva fatto Allegri. Magari porta bene…
«Non lo sapevo, ma lo prendo come buon auspicio. Abbiamo vissuto cinque mesi splendidi, ma c’è ancora tanto da lavorare».
Sempre Allegri ha detto di considerare decisivi i prossimi due mesi, quelli che precedono l’inizio della seconda fase delle coppe. E’ d’accordo?
«Io credo che le coppe possano anche galvanizzare. Io da giocatore per tre volte nello stesso anno ho vinto lo scudetto e giocato la finale di Champions. Voglio smontare questa teoria in base alla quale chi fa le coppe è svantaggiato».
Però la Juve, non giocandole, avrà un calendario meno intenso da fine febbraio in avanti.
«Io non credo che la Juve sia l’unica avversaria del Milan, che resta la squadra favorita per lo scudetto. Per il titolo ci sono anche Inter, Napoli, Lazio, Udinese. Comunque fare previsioni a cinque mesi dalla fine della stagione è impossibile».