Conte a Sky: “Siamo imbattuti. Se qualcuno mi avesse detto questa cosa quando ho firmato alla Juventus, lo avrei preso per pazzo”
Le parole del tecnico bianconero ai microfoni di Sky al termine del pareggio a reti bianche con l’Udinese
Forse è mancato qualcosa davanti?
“Forse sì. Bisogna sempre tenere conto del fatto che oggi si affrontavano le due migliori difese del campionato. L’Udinese, nelle sette partite precedenti, ha sempre vinto, facendo quattordici gol. Oggi la Juve ha dimostrato di essere squadra, sotto tanti punti di vista, solidità, forza. Non è da tutti venire a Udine, fare la partita, creare delle situazioni abbastanza importanti, a differenza loro. Non dimentichiamo che l’Udinese non è una rivelazione, perché l’anno scorso ci ha preceduto, è arrivata quarta e ha fatto i preliminari di Champions. Noi siamo arrivati settimi. Se faccio i complimenti ai ragazzi per quello che hanno fatto, penso di non fare torto a nessuno perché sono stati straordinari. In soli cinque mesi abbiamo costruito una squadra con la “S” maiuscola e stasera abbiamo dato una grande dimostrazione“.
Modulo.
“Pepe ha fatto un’ottima partita davanti. Sono molto soddisfatto anche della prova di Matri, che si è mosso molto bene, ha mancato nella finalizzazione, ma i movimenti che avevamo studiato sono venuti alla perfezione. Siamo imbattuti e, se qualcuno mi avesse detto questa cosa quando ho firmato alla Juventus, lo avrei preso per pazzo. L’Udinese è una squadra che, se ha spazi nelle ripartenze, ti fa molto male e quando attacca, spesso lo fa con i due esterni. A me non interessa dare spiegazioni perché, in questo modo, darei vantaggi tattici anche agli avversari. Per noi è naturale passare dal 4-3-3 al 3-5-2, anche giocatori come Estigarribia ti permettono questo”.
Tattica.
“Devi preparare benissimo tutte le situazioni e non ti puoi concedere di regalare mezzo giocatore all’avversario, altrimenti ti fanno a fette. Credo che questo sia il segreto del fatto che la Juve sia imbattuta da sedici partite. Anche oggi, la partita la abbiamo fatta dall’inizio alla fine. Per attaccare non devi giocare per forza con cinque attaccanti, la cosa più importante è l’equilibrio. Se fossimo venuti a Udine con la presunzione di pensare in maniera diversa, avremmo preso una sonora batosta. Adesso, le squadre che ci affrontano pensano di giocarsi la partita della vita e questo per noi deve essere motivo di orgoglio e soddisfazione perché la Juventus è tornata a essere rispettata dagli avversari”.