GAZZETTA DELLO SPORT. La doppia vittoria di Allegri Stavolta a Silvio è piaciuto

(Getty images)

Il leader è a bordo campo, in giacca e cravatta, mani in tasca e solito cappotto. Allegri urla, sbraccia, scarica la tensione consumando bottigliette d’acqua e non si rilassa neanche quando Nocerino segna la rete del 2-0: mentre tutti festeggiano, lui rimprovera Yepes per quell’angolo regalato al Genoa poco prima. Il leader non ha fretta, perché sa che potrà godersi il primo posto almeno fino a domani pomeriggio. E pazienza se la Juventus batterà il Cesena e tornerà in testa: l’importante è che dopo 13 giornate di campionato passate a inseguire finalmente siano gli altri a dover superare il Milan.
Il rigore non lo guardo Il leader ha sempre creduto nella rimonta, anche quando i rossoneri erano diventati quindicesimi dopo la sconfitta con la Juve. Non era un bluff, un leader sa quanto vale il suo gruppo. Allegri sapeva anche che questa era l’occasione giusta per il sorpasso, per questo era più teso del solito. Non ha nemmeno guardato il rigore di Ibrahimovic: ha dato le spalle alla porta del Genoa finché non ha sentito l’esultanza della panchina, poi si è girato ma è rimasto impassibile. «I rigori non li guardo più per scaramanzia — dice —
Van Basten no Il leader è abituato a essere sempre sotto pressione. Le critiche, i gossip (quelli sentimentali e quelli sul presunto disamore di Berlusconi nei suoi confronti), il contratto non ancora firmato: niente riesce a scalfirlo. Allegri dopo la partita è stato protagonista di un simpatico siparietto tv. A Sky gli hanno fatto ascoltare una parte dell’intervista a Marco van Basten: «Non è giusto parlare di Milan e di Allegri — ha detto l’olandese —: in questo momento va bene e quindi non sarebbe giusto cambiare. In passato si è parlato di me dopo una cena con Berlusconi, ma ho fatto di tutto per spegnere ogni discorso.

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